29/05/2015, 00.00
MALAYSIA – HONG KONG
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Kuala Lumpur: Niente visti di ingresso per i democratici di Hong Kong

Le autorità malaysiane hanno fermato in aeroporto il deputato Leung Kwok-hung, che doveva partecipare a un forum sui fatti di Tiananmen. Dopo una breve detenzione, lo hanno rimandato nel Territorio. Stessa sorte per il giovane Joshua Wong, anima di “Occupy Central”. Il capo della polizia: “Non vogliamo problemi con la Cina”.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità aeroportuali della Malaysia hanno arrestato il deputato democratico di Hong Kong Leung Kwok-hung, gli hanno confiscato i documenti di viaggio e lo hanno rimesso su un velivolo in partenza per il Territorio. Il politico – noto come “Capellone” e icona del movimento democratico nell’ex colonia britannica – era giunto nel Paese per partecipare a un forum sui fatti di Tiananmen e sulla repressione in Cina.

Si tratta del secondo esponente di spicco della vita politica di Hong Kong a essere respinto alla frontiera da Kuala Lumpur: alcuni giorni fa è toccato a Joshua Wong Chi-fung, anima del movimento “Scholarism”, che ha guidato le proteste degli studenti durante le manifestazioni di Occupy Central.

Raphael Wong Ho-ming, amico e compagno di partito di Leung, ha confermato il breve arresto e il rientro forzato in patria. I due si sono appellati al Capo della Segreteria di Hong Kong, Carrie Lam Yuet-ngor, e al Direttore dell’immigrazione Chan Kwok-ki per un intervento contro la deportazione, ma senza ottenere risultati.

La decisione di respingere il deputato conferma la posizione di Kuala Lumpur, che secondo le parole del capo della polizia Abu Bakar Khalid “non vuole mettere a rischio i rapporti con la Cina”. Khalid ha spiegato così la decisione di respingere il giovane Wong (18 anni), che doveva partecipare a una serie di incontri su “come si organizzano le proteste a Hong Kong”.

Dopo avergli negato il visto di ingresso, il funzionario ha dichiarato: “Siamo preoccupati per quello che potrebbe dire, frasi che potrebbero mettere a rischio la nostra sicurezza interna. Sappiamo inoltre che voleva parlare della Cina e del suo governo, sappiamo che i suoi sono discorsi contrari a Pechino e non vogliamo problemi”. 

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