Kuala Lumpur arresta 519 sospetti di terrorismo
Il governo sta elaborando un Piano d’azione nazionale (Nap). Il ministro degli Interni: “Faremo riferimento a linee guida stabilite da organismi internazionali”. Una famiglia malaysiana ha chiesto di tornare in patria dalla Siria, dov’è detenuta per terrorismo. Vogliono tornare a casa anche 39 dei 65 concittadini nelle carceri di Damasco.
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Al 31 luglio scorso, la polizia malaysiana ha arrestato 519 persone sospettate di esser coinvolte in attività di terrorismo. Lo ha dichiarato questa mattina Muhyiddin bin Haji Muhammad Yassin, ministro degli Interni di Kuala Lumpur. “Tra questi vi sono cittadini malaysiani e stranieri”, ha spiegato Muhyiddin senza però specificare quale sia la ripartizione dei numeri. Il ministro ha tenuto una conferenza stampa a margine di un simposio internazionale sui valori religiosi nella Prevenzione e lotta all'estremismo violento (Pcve). In precedenza, un suo intervento aveva aperto il seminario.
Muhyiddin ha annunciato che il governo sta elaborando un Piano d’azione nazionale (Nap) contro l’estremismo: “Faremo riferimento a diverse linee guida stabilite da organismi internazionali per garantire l'uniformità e vogliamo sfruttare l'esperienza passata”, ha aggiunto. “L’amministrazione ne sta discutendo e non ha preso alcuna decisione sull’attuazione, perché esso coinvolge varie agenzie e non solo il ministero degli Interni (Kdn). Le conclusioni di questa conferenza sulla Pcve possono essere d’aiuto nella preparazione del Nap”.
Nel maggio di quest'anno, la polizia ha dichiarato l’arresto degli ultimi tre componenti di un “branco di lupi” dello Stato islamico (Is): sono accusati di aver pianificato attentati su larga scala contro tempi buddisti, indù e chiese della capitale per uccidere “personalità di alto profilo”. Più tardi nello stesso mese, le autorità hanno fermato altri tre sospetti terroristi. Uno di questi è stato bloccato nell'aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, mentre stava partendo per l'Egitto con l'intenzione di dirigersi in Siria.
Durante l’incontro con i media, oggi il ministro ha rivelato che una famiglia malaysiana ha chiesto di tornare in patria dalla Siria, dov’è detenuta per terrorismo. “Si tratta di una coppia con un bambino”, ha raccontato. Nel maggio scorso, la polizia ha affermato che 39 dei 65 malaysiani al momento nelle carceri di Damasco per legami con lo Stato islamico (Is) hanno espresso il desiderio di tornare a casa. Mentre Paesi come Stati Uniti e Regno Unito si rifiutano di accogliere i cittadini partiti alla volta del Medio Oriente per unirsi all’Is, la Malaysia li accetta con cautela, purché si sottopongano ad un programma di riabilitazione e deradicalizzazione di un mese.
19/05/2022 10:58