Kuala Lumpur, condannati a morte per aver fatto morire di fame la loro domestica indonesiana
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - L'Alta corte della Malaysia ha condannato a morte, per impiccagione, marito e moglie malaysiani per aver fatto morire di fame la loro domestica indonesiana.
Il giudice ha stabilito che Fong Kong Meng (58 anni) e sua moglie Teoh Ching Yen (56 anni), hanno negato il cibo a Isti Komariyah, 28 anni, durante i tre anni di servizio nella loro casa.
Quando nel 2011 la ragazza, in fin di vita, è stata portata all'ospedale pesava solo 26 chili. Quando aveva iniziato a lavorare per la famiglia Meng pesava 46 chili.
Il caso è solo uno dei tanti abusi contro i due milioni di indonesiani che lavorano in Malaysia come domestici, nelle piantagioni, nell'edilizia e nelle industrie. Spesso i loro padroni sono accusati di farli lavorare per lunghe ore, di abusarli con torture, pestaggi e violenze sessuali.
L'ambasciata indonesiana a Kuala Lumpur pensa che nel Paese vi siano almeno 400mila donne che lavorano come domestiche, la metà entrate in modo illegale. Gli operai e manovali indonesiani costituiscono quasi la metà di tutti gli stranieri che lavorano in Malaysia.
Nel 2011 i governi di Kuala Lumpur e Jakarta hanno firmato un accordo per un migliore trattamento dei migranti indonesiani. L'accordo prevede la garanzia di un giorno libero alla settimana e un salario minimo di 700 ringgit (210 dollari Usa). Diverse organizzazioni per i diritti umani lamentano però che è difficile verificare ogni situazione. Anzi, i controlli sui migranti hanno rallentato molto le assunzioni di nuovi lavoranti, favorendo l'immigrazione illegale.