Kuala Lumpur, arrestato famoso rapper: “Ha insultato l’islam”
Namewee, nome d’arte di Wee Meng Chee, è stato fermato ieri all’aeroporto della capitale al ritorno da un viaggio all’estero. Nella canzone “Oh My God” avrebbe utilizzato la parola “Allah” e suoni simili al richiamo di preghiera islamico. Il cantante: “Non volevo offendere nessuno ma favorire l’armonia fra le religioni”.
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) – Un giovane rapper e regista malaysiano è stato arrestato per aver insultato l’islam in uno dei suoi video. Namewee, nome d’arte di Wee Meng Chee, è stato fermato ieri all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur al ritorno da un viaggio all’estero.
Le accuse riguardano il videoclip e il testo di una sua canzone, intitolata “Oh My God”, in cui vengono utilizzati la parola “allah” e suoni simili al richiamo islamico alla preghiera. Nelle immagini il rapper compare insieme ad altri cantanti, vestiti con abiti di varie religioni, mentre canta dentro una moschea e templi indù, buddisti e taoisti.
Namewee aveva già ricevuto una denuncia lo scorso luglio da parte di gruppi radicali islamici. In risposta, il musicista aveva pubblicato un video su YouTube spiegando di non avere nessuna intenzione di insultare le religioni e che la canzone è stata scritta “per promuovere l’armonia”.
La Malaysia è patria di un islam moderato, ma negli ultimi anni sono aumentate le minacce delle frange fondamentaliste e l’introduzione di leggi ispirate alla sharia. Il 16 agosto scorso il Dipartimento immigrazione del governo malaysiano ha emanato un decreto che vieta alle collaboratrici domestiche non musulmane di lavorare in case islamiche.
A fine giugno ha fatto molto discutere la proposta di inserire la sharia nella legislazione dello Stato Kelantan.
Nel gennaio 2015 il tribunale federale ha respinto il ricorso presentato dalla Chiesa cattolica, che rivendicava il diritto di utilizzo della parola “Allah” anche per i non musulmani.