05/03/2012, 00.00
VIETNAM
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Kontum, gli attacchi contro un prete e i cristiani generano “frustrazione e incomprensione”

di J.B. An Dang
Nella lettera pastorale, mons. Michael Hoang Duc Oanh condanna l’attacco contro p.Luy e annuncia che celebrerà la messa di Pasqua nel luogo dove è avvenuta la violenza. Già nel 2011 il prelato aveva sfidato di divieti delle autorità, festeggiando la Pasqua in una comunità montagnard che non aveva potuto visitare a Natale.

Ho Chi Minh City (AsiaNews) -  Nella lettera pastorale ai fedeli, pubblicata in occasione della Quaresima, il vescovo di Kontum mons. Michael Hoang Duc Oanh sottolinea il timore che nuovi attacchi contro i cattolici in Vietnam producano "maggiore frustrazione e incomprensione". La nota del prelato giunge a pochi giorni dall'assalto contro p. Luy Gonzaga Nguyễn Quang Hoa, nel quale il sacerdote ha riportato ferite e contusioni plurime. L'agguato è avvenuto proprio nei giorni in cui ad Hanoi si svolgeva il terzo incontro del gruppo di lavoro misto Vietnam-Vaticano, inteso a stabilire piene relazioni diplomatiche fra il Paese socialista - dove i cristiani sono tuttora vittime di persecuzioni - e la Santa Sede. Attivisti per i diritti umani e fedeli hanno condannato un atto che "mina" il rapporto di fiducia con le autorità di governo.

Il 23 febbraio scorso padre Luy Gonzaga Nguyễn Quang Hoa, curato della parrocchia di Kon Hring, dopo aver celebrato le esequie nel villaggio di Kon Hnong, al ritorno in parrocchia è stato picchiato da tre teppisti, legati alle autorità locali. Lo hanno malmenato con sbarre di ferro sulla testa e sulla schiena, fino a fargli perdere i sensi, quindi sono fuggiti via. Questi "gruppi di teppisti" vengono armati e usati per colpire i religiosi o i fedeli in un'area - Kontum, negli altipiani centrali del Vietnam - che il governo ha definito "No Religion Zones".

Sfidando in modo aperto le disposizioni delle autorità, il prelato condanna il nuovo caso di violazione alla libertà religiosa e annuncia che celebrerà la Settimana Santa proprio nella parrocchia in cui è stato assalito p. Luy. Del resto mons. Michael Hoang Duc Oanh (nella foto, mentre discute con un ufficiale) non è nuovo a questi gesti di aperta sfida contro i vertici comunisti: lo scorso anno ha celebrato parte della Quaresima e la messa di Pasqua nel villaggio montagnard di Son Lang, dove gli era stato impedito ingresso e cerimonie in occasione del Natale.

Per l'occasione, tutta la comunità cristiana si è stretta attorno al vescovo partecipando in massa alle celebrazioni. Tuttavia, funzioni e sacramenti sono stati disturbati da slogan, fischi, parole di scherno di gruppi di persone ingaggiati dalle autorità per "disturbare" riti e festività. Al termine della messa, vescovo e sacerdote sono stati prelevati dalle forze dell'ordine e condotti in caserma per un interrogatorio protrattosi per ore. Gli inquirenti hanno accusato i cattolici di aver violato i permessi, che concedevano "solo la celebrazione della messa di Pasqua", mentre si sarebbero svolti nell'occasione anche dei battesimi. Tuttavia, vescovo e prete hanno spiegato che non si trattava di battesimi, ma di persone che in quei giorni hanno ricevuto il sacramento della confessione.  

E come nel 2011, anche le feste di quest'anno si annunciano cariche di tensione: mons. Michael Hoang Duc Oanh e sacerdoti sono pronti a sfidare i divieti in nome del principio inviolabile della libertà religiosa, denunciando gli attacchi squadristi di "gruppi di teppisti" al soldo delle autorità. Assalti e violenze di tale portata, conclude il vescovo ricordando l'attacco a p. Luy, non fanno altro che ingenerare nei fedeli "maggiore frustrazione e incomprensione".

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