02/09/2020, 11.04
PAKISTAN
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Khyber Pakhtunkhwa, un altro cristiano arrestato per blasfemia. È il 42° in un mese

di Shafique Khokhar

David Masih è accusato di aver strappato pagine del Corano e di averle gettate in un canale di scolo. Il reato di blasfemia è punito con l’ergastolo e in alcuni casi con la condanna a morte. La vicenda di Asia Bibi. Almeno 80 persone, di diverse fedi, sono detenute con questa imputazione.

Nowshera (AsiaNews) – Il 30 agosto un cristiano pachistano è stato arrestato con l’accusa di blasfemia a Nowshera (Khyber Pakhtunkhwa). È il 42° caso del genere registrato ad agosto nel Paese, un vero record secondo il sito web Naya Daur (Nuova Era).

Il fermo di David Masih è avvenuto tre giorni dopo che sui social media è apparso un video – poi diventato virale – che mostra alcune pagine del Corano gettate in un canale di scolo. Denunciato alla polizia da alcuni abitanti musulmani del suo quartiere, per i resoconti di stampa egli avrebbe confessato di aver strappato le pagine “per praticare la stregoneria”.

Il Codice penale pakistano stabilisce che “chiunque in modo intenzionale profanerà, danneggerà o dissacrerà una copia del sacro Corano o un suo estratto, o ne farà uso in maniera dispregiativa o per qualsiasi scopo illegale, sarà punito con la reclusione a vita”. Nel caso di diffamazione del profeta Maometto (sezione 295-C), è prevista la condanna a morte.

Dal 1987, anno in cui il Pakistan ha aggiunto le sezioni 295-B e 295-C alla legge sulla blasfemia, il numero di arresti per tale reato è aumentato. Secondo la Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale pakistana, tra il 1987 e il 2018 sono stati accusati di blasfemia 776 musulmani, 505 ahmadi, 229 cristiani e 30 indù. Un caso eclatante è quello di Asia Bibi, una cristiana condannata a morte per “oltraggio al profeta Maometto”, rimasta in carcere per nove anni e poi assolta nel gennaio 2019.

Per Shabir Shafqat, capo del Partito nazionale cristiano, quella della blasfemia è una questione delicata: le accuse di questo tipo possono portare a linciaggi di massa, proteste violente e a casi di giustizia sommaria. Nel caso di David Masih, egli sostiene che i funzionari debbano esaminare le condizioni psicologiche dell’accusato e organizzare la sicurezza in modo che non si verifichino incidenti.

Lo scorso giugno, il Partito nazionale cristiano ha inscenato una protesta davanti al Karachi Press Club per il rilascio di 24 prigionieri accusati di blasfemia, detenuti nelle carceri del Punjab. Secondo Naya Daur, 80 persone di diverse fedi si trovano nelle prigioni pakistane con questa imputazione: il 50% è condannato a morte o all’ergastolo; il resto è in attesa di un verdetto finale dei giudici.

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