Khatami: l'Iran non rinuncerà al nucleare e minaccia conseguenze
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - "Nessun governo iraniano, presente o futuro, rinuncerà ai progetti per l'energia nucleare da usare per scopi pacifici, compreso l'uranio arricchito". Lo ha dichiarato ieri il presidente iraniano Mohammad Khatami ammonendo che l'Iran potrebbe cambiare la sua politica con "gravissime conseguenze" se i colloqui con l'Europa sul nucleare non faranno progressi. L'uranio arricchito è il principale componente indispensabile per fabbricare la bomba atomica.
"Diamo la nostro parola che non produrremo armamenti atomici perché siamo contrari a questo tipo di armi: non crediamo che essi possano aumentare il nostro potere" ha dichiarato il leader iraniano davanti ai diplomatici stranieri a Teheran. "Non rinunceremo alla tecnologia nucleare per scopi pacifici" ha detto ancora Khatami, che ha aggiunto di considerare l'arricchimento dell'uranio "un nostro chiaro diritto, del quale non ci priveremo".
Nei giorni scorsi il segretario di stato americano Condoleeza Rice aveva dichiarato che un attacco contro l'Iran non è previsto "per ora" nell'agenda politica statunitense.
Il governo iraniano è impegnato da alcuni mesi in negoziati bilaterali con Francia, Germania e Gran Bretagna sui suoi progetti nucleari; i colloqui dovrebbero concludersi a luglio. Secondo il trattato di non proliferazione nucleare in vigore dal 1968, l'Iran deve sottostare alle ispezioni dell'IAEA, l'agenzia Onu sull'energia atomica. Infatti, i paesi che prima del 1968 non disponevano di tecnologia nucleare possono provvedersene solo per scopi pacifici: è su questo devono vegliare gli ispettori dell'IAEA.
Nel 2002 l'Iran ha ammesso che per 18 anni ha sviluppato in segreto progetti per l'arricchimento dell'uranio, componente essenziale per giungere alla tecnologia nucleare. L'uranio arricchito è anche l'elemento necessario per fabbricare la bomba atomica.
Il 22 novembre scorso l'Iran ha sospeso i suoi piani per ottenere uranio arricchito; tre giorni dopo, il 25 novembre, sarebbe stato il giorno in cui l'IAEA avrebbe citato il governo di Teheran davanti al Consiglio di sicurezza Onu per non aver permesso sufficienti ispezioni nei suoi centri di ricerca nucleare.
Il mondo politico iraniano appoggia il presidente Khatami nel rivendicare il diritto a diventare una potenza nucleare. L'ex presidente Rafsanjani ha denunciato "vessazioni contro l'Iran" da parte dell'IAEA e ha fatto notare che "Israele ha accumulato armi nucleari proibite senza che l'agenzia Onu abbia protestato".
Oggi, nel giorno del 26° anniversario della proclamazione della Repubblica islamica iraniana, il nipote del Gran Ayatollah Khomeini, Hojjatoleslam Seyyed Hassan Khomeini, ha invitato tutti gli iraniani a partecipare in modo massiccio alle manifestazioni celebrative: "In questo modo" ha aggiunto "frustreremo le speranze dei nostri nemici, in particolare gli Usa e il regime sionista" di Israele. (LF)