Khammam accoglie il nuovo vescovo Prakash Sagili
Nella diocesi con più cattolici del Telangana in un clima festoso il primo incontro con il nuovo pastore nominato da papa Francesco che riceverà l'ordinazione episcopale il 9 aprile. "Vengo per essere uno di voi", ha detto il presule originario dedl vicino Andhra Pradesh che ha citato san Charles de Foucauld come modello della sua spiritualità.
Khammam (AsiaNews) – La diocesi di Khammam, nello Stato indiano del Telangana, ha dato ieri il suo benvenuto al suo vescovo eletto mons. Prakash Sagili, nominato da papa Francesco lo scorso 17 febbraio. Il presule – che ha 67 anni, viene dal clero della diocesi di Cuddapah, nel vicino Andhra Pradesh, ed era attualmente responsabile per la pastorale dei malati nella Conferenza episcopale indiana (CBCI) – è stato accolto presso il centro diocesano per i ritiri da una folto gruppo di circa 200 persone formata dal clero diocesano, dai religiosi e religiose e da una rappresentanza dei laici delle parrocchie. Un primo incontro che è stato anche l’occasione per preparare la festa per l'ordinazione episcopale del nuovo pastore, che si terrà il 9 aprile.
Mons. Udumala Bala - vescovo di Warangal e amministratore apostolico della diocesi di Khammam, da quando nel 2022 il papa Francesco accolse le dimissioni del vescovo emerito, mons. Paul Maipan - ha ripercorso la storia di questa diocesi, che insieme a quella di Nalgonda è nata dal territorio della diocesi di Warangal. “Tutte queste diocesi - ha ricordato - sono frutto del lavoro dei missionari del Pime, che avviarono la prima presenza cattolica in questa regione 125 anni fa”. Ora la diocesi di Khammam è quella con il più alto numero di cattolici nello Stato indiano del Telangana, nato dalla divisione dall'Andhra Pradesh avvenuta 10 anni fa. Mons. Prakash Sagili sarà il quarto vescovo di questa diocesi dopo mons. Joseph Rajappa (nominato da Giovanni Paolo II nel 1988 con l’erezione della diocesi), mons. Marampudi Joji e mons. Paul Maipan. “Il tempo dei missionari stranieri è finito - ha detto l’amministratore apostolico -. Ora tocca a noi continuare il loro lavoro”.
Alle parole di mons. Bala hanno fatto seguito secondo la tradizione indiana gli omaggi floreali e l’imposizione di mantelli come segno dell'autorità, prima di un momento di preghiera incentrato sul brano evangelico del Buon pastore (Gv 10). Da parte sua mons Prakash, il vescovo eletto, ha risposto al benvenuto con un discorso di presentazione: “Vengo per essere uno di voi – ha detto - per lavorare insieme con voi, non in solitaria”. Ha continuato condividendo il desiderio di vivere una sinodalità che includa tutti. “Come la vitamina D viene elaborata dall'organismo con l'esposizione al sole – ha aggiunto - così io desidero essere qui per espormi al sole dell'incontro con le persone. Così prenderà forza il mio ministero tra voi”. Ha anche raccontato che la devozione all'Eucaristia è centrale nella sua vita e che spiritualmente si sente molto vicino e si ispira alla figura di san Charles de Foucauld. Come programma ha affidato a quella che sarà la sua diocesi 4 parole che incominciano con la lettera D (come la vitamina sopra citata): discepolanza, determinazione, devozione e disciplina.