Kerala: la Chiesa siro-malabarese sostiene le modifiche alla legge sui beni islamici
In una lettera, l'arcivescovo Andrews Thazhath ha denunciato l'appropriazione indebita di proprietà appartenenti a famiglie cristiane di pescatori nel distretto di Ernakulam. Dopo un intenso dibattito, il disegno di legge, il cosiddetto Waqf (Amendment) Bill, proposto a inizio agosto è stato inoltrato a un Comitato parlamentare congiunto. I musulmani temono, però, il controllo da parte del governo centrale.
Kochi (AsiaNews) – La Chiesa siro-malabarese ha presentato una richiesta formale al Comitato parlamentare congiunto a sostegno della revisione della legge Waqf, il cosiddetto Waqf (Amendment) Bill, che andrebbe a modificare la legge del 1995. Si tratta di una normativa che regola il possedimento di beni dati in donazione a organizzazioni islamiche caritatevoli.
In una lettera datata 10 settembre l’arcivescovo Andrews Thazhath, presidente della Commissione siro-malabarese per gli Affari pubblici (SMPAC) denuncia l'appropriazione indebita di proprietà appartenenti a famiglie cristiane nel distretto di Ernakulam, nello Stato indiano meridionale del Kerala, da parte del Waqf Board. Secondo la Chiesa, questa situazione ha generato lunghe battaglie legali e ha messo a rischio di sfratto circa 600 famiglie.
Le persone coinvolte, residenti nei villaggi di Cherai e Munambam, sono principalmente pescatori, una comunità che da generazioni vive in queste terre. Tuttavia, le loro proprietà sono state rivendicate come “waqf”, beni che, secondo la legge islamica, appartengono a enti religiosi musulmani.
Anche il Consiglio episcopale cattolico del Kerala (KCBC) ha scritto alla Segreteria della Lok Sabha (la Camera bassa del Parlamento indiano) sostenendo l’intervento legislativo di modifica della legge per evitare ulteriori casi di espropriazione. Le due organizzazioni ecclesiastiche hanno sollecitato il Comitato parlamentare ad adottare misure immediate e definitive per risolvere le tensioni, chiedendo che le modifiche alla legge siano basate su principi costituzionali e umanitari.
Secondo i rappresentanti della Chiesa siro-malabarese, il governo dovrebbe considerare la "tragica situazione" di queste famiglie, che rischiano di essere espulse dalle loro case in virtù di pretese "totalmente ingiuste e disumane", ha affermato una fonte vicina alla Chiesa. "Queste persone appartengono a una comunità di pescatori poveri. Oltre alle abitazioni, una chiesa parrocchiale cattolica, un convento e un dispensario rischiano di essere evacuati per far spazio alle rivendicazioni del Waqf Board", ha continuato la fonte, sottolineando la gravità della situazione.
Il 27 settembre, i residenti di Munambam terranno una manifestazione a Vanchi Square, nel centro storico di Fort Kochi, per denunciare le rivendicazioni ingiuste del Waqf Board e chiedere la tutela dei loro diritti.
Il Waqf (Amendment) Bill è stato presentato alla Lok Sabha l’8 agosto allo scopo di rivedere la gestione delle proprietà designate come “waqf” in tutta l’India. Diversi leader dell’opposizione sostengono che l’emendamento rischia di riaccendere le tensioni comunitarie. Una delle disposizioni chiave prevede che due non musulmani e almeno due donne siano inclusi nel Central Waqf Council, che dovrà consigliare le amministrazioni centrali e locali e i comitati Waqf. Dopo un intenso dibattito, il disegno di legge è stato inoltrato a un Comitato parlamentare congiunto che raccoglie diversi deputati e senatori.
Sono moltissimi i casi legali ancora irrisolti sulle proprietà waqf e in Kerala, uno Stato con una forte presenza sia cristiana che musulmana, queste dispute hanno creato tensioni sociali e religiose. Gli esponenti musulmani temono che la nuova legge andrà a marginalizzare ulteriormente la comunità islamica, introducendo un maggior controllo del governo sui beni religiosi finora unicamente amministrati dal Waqf Board.
14/05/2018 08:50