Kerala: il partito comunista-marxista dipinge la “sua” Ultima cena
di Nirmala Carvalho
Obama al posto di Gesù, circondato da Sarkozy, Manmohan Singh (primo ministro indiano), Sonia Gandhi e Rahul Gandhi nei panni degli apostoli. Critiche della Chiesa e della società civile. Portavoce della Chiesa siro-malabarese: “Una parodia offensiva di un simbolo importante del cristianesimo”. Nel 2011, immagini di Madre Teresa e di Gesù apparse a iniziative del partito comunista-marxista.
Thiruvananthapuram (AsiaNews) – Barack Obama come Gesù Cristo, circondato da apostoli che hanno i noti volti del premier indiano Manmohan Singh, del presidente francese Nicolas Sarkozy, e politici del Congress (maggioranza) come Narendra Modi, Sonia Gandhi e Rahul Gandhi. Il Partito comunista-marxista indiano (Pcmi) ha creato la “sua” Ultima cena, tappezzando la città di Thiruvanthapuram (Kerala) con manifesti che annunciavano “Questa è l’ultima cena del capitalismo… il Marxismo è l’unica speranza”.
La trovata del Pcmi ha scatenato subito dure polemiche da parte della Chiesa e di diverse organizzazioni della società civile, che hanno organizzato diverse manifestazioni per protestare contro “un gesto blasfemo e offensivo”. A fronte delle tante proteste, il Pcmi ha rimosso i poster e preso le distanze, affermando di non aver alcun coinvolgimento con l’iniziativa.
P. Paul Thelakat, portavoce del sinodo sino-malabarese e direttore dell’importante rivista Satyadeepam (“Luce di verità”), sottolinea: “La Chiesa non ha nulla contro la lotta al capitalismo, ma non si può accettare una raffigurazione così sgradevole di un’immagine sacra per il cristianesimo. L’Ultima cena non rappresenta la fine di qualcosa, ma il principio della Chiesa, che porta il messaggio di Cristo attraverso la storia”.
Tuttavia, secondo il sacerdote “quanto accaduto rivela che sta accadendo qualcosa all’interno del partito. I manifesti in sé sono un inutile abuso. Ma già nei mesi passati, il Pcmi ha utilizzato figure simboliche del cristianesimo durante le sue riunioni”. A novembre 2011, in un incontro è apparsa una foto di Madre Teresa. Sempre alla fine dello scorso anno, l’immagine di Gesù occupava un posto di rilievo in una mostra organizzata dai quadri del Pcmi in Kerala.
“Oggi – spiega p. Thelakat – il partito sa di non poter più mostrare al popolo indiano le proprie icone storiche, ovvero Stalin, Mao e Pol Pot, perché le loro mani si sono sporcate col sangue di tanti innocenti. Devono prendere in prestito modelli accettabili, e nel farlo stanno tornando alle loro origini. La lotta di classe e la negazione materialista di qualsiasi dimensione religiosa e spirituale, hanno portato il comunismo a una fine suicida. Se questo ‘ritorno a Cristo’ è frutto della loro ricerca di una nuova ideologia, allora non possiamo che accoglierli. L’India e il mondo hanno bisogno di una sistema sociale più umano del capitalismo di mercato. Ma se si tratta solo di una strumentalizzazione politica, allora sono da condannare nel modo più fermo”.
La trovata del Pcmi ha scatenato subito dure polemiche da parte della Chiesa e di diverse organizzazioni della società civile, che hanno organizzato diverse manifestazioni per protestare contro “un gesto blasfemo e offensivo”. A fronte delle tante proteste, il Pcmi ha rimosso i poster e preso le distanze, affermando di non aver alcun coinvolgimento con l’iniziativa.
P. Paul Thelakat, portavoce del sinodo sino-malabarese e direttore dell’importante rivista Satyadeepam (“Luce di verità”), sottolinea: “La Chiesa non ha nulla contro la lotta al capitalismo, ma non si può accettare una raffigurazione così sgradevole di un’immagine sacra per il cristianesimo. L’Ultima cena non rappresenta la fine di qualcosa, ma il principio della Chiesa, che porta il messaggio di Cristo attraverso la storia”.
Tuttavia, secondo il sacerdote “quanto accaduto rivela che sta accadendo qualcosa all’interno del partito. I manifesti in sé sono un inutile abuso. Ma già nei mesi passati, il Pcmi ha utilizzato figure simboliche del cristianesimo durante le sue riunioni”. A novembre 2011, in un incontro è apparsa una foto di Madre Teresa. Sempre alla fine dello scorso anno, l’immagine di Gesù occupava un posto di rilievo in una mostra organizzata dai quadri del Pcmi in Kerala.
“Oggi – spiega p. Thelakat – il partito sa di non poter più mostrare al popolo indiano le proprie icone storiche, ovvero Stalin, Mao e Pol Pot, perché le loro mani si sono sporcate col sangue di tanti innocenti. Devono prendere in prestito modelli accettabili, e nel farlo stanno tornando alle loro origini. La lotta di classe e la negazione materialista di qualsiasi dimensione religiosa e spirituale, hanno portato il comunismo a una fine suicida. Se questo ‘ritorno a Cristo’ è frutto della loro ricerca di una nuova ideologia, allora non possiamo che accoglierli. L’India e il mondo hanno bisogno di una sistema sociale più umano del capitalismo di mercato. Ma se si tratta solo di una strumentalizzazione politica, allora sono da condannare nel modo più fermo”.
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