28/12/2017, 09.03
INDIA
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Kerala, muore Sapna Tracy, madre pro-life: rifiuta di abortire per salvarsi

di Nirmala Carvalho

La donna lascia il marito e otto figli. Mente era incinta dell’ultimo, i medici le consigliano di abortire e iniziare subito le cure per il tumore al seno. La donna insignita del riconoscimento “Pro-Life Award”.

Mumbai (AsiaNews) – Ha perso la sua battaglia contro il cancro ma non per la vita di sua figlia. Sapna Tracy, 43 anni, si è spenta il 25 dicembre a Thrissur, in Kerala. Circa un anno fa alla donna, madre di sette figli e incinta dell’ottavo, era stato diagnosticato un tumore al seno. I medici le consigliano di sottoporsi subito ad una mastectomia e radioterapia. I trattamenti medici avrebbero salvato la sua vita, ma compromesso la sua gravidanza, motivo per il quale le era stato consigliato l’aborto. Ma Sapna rifiuta e decide di scegliere per la vita della sua bambina. Ad AsiaNews mons. Mar Kuriakose Bharanikulangara, arcivescovo dell’eparchia di Faridabad, riferisce: “Sapna è stata potente testimone del movimento pro-life. Questa coppia cattolica è stata ispirata nella testimonianza del messaggio del Vangelo”.

Indian Express, tra i maggiori quotidiani nazionali, riporta che la donna aveva ricevuto numerosi avvertimenti da parte dei medici curanti, che l’avevano messa in guardia: se avesse ritardato l’inizio della chemioterapia, con ogni probabilità avrebbe reso orfani anche gli altri sette pargoli. Ma Sapna ha risposto ai dottori: “Posso solo dare la vita a questa creatura che cresce nel mio grembo. Ci sono tante persone buone di cuore che si prenderanno cura dei miei altri sette bambini”.

Sapna, originaria di Thalayolaparambu (Kerala), lavorava come infermiera specializzata all’All India Institute of Medical Sciences di Delhi. Era sposata con Chittilappilly Joju, originario di Chittattukara, nel distretto di Thrissur. Qui la donna, dopo la diagnosi tumorale, aveva deciso di tornare con tutta la famiglia, per consentire la nascita dell’ottavo figlio, una bambina di nome Philomena, nella serenità del calore familiare.

Al terzo mese di gestazione le viene diagnosticato il cancro. I medici le consigliano di abortire e iniziare subito le cure. Anche amici e parenti concordano con il parere dei medici. Ma lei si oppone al feticidio. “Ha detto ai medici che se la sua vita era degna di valore, allora lo stesso valeva anche per quella della figlia non ancora nata”, riferisce mons. Bharanikulangara.

Al sesto mese di gravidanza si sottopone alla mastectomia al seno. Solo dopo aver dato alla luce la bambina inizia a sottoporsi alla radioterapia. Per la sua scelta coraggiosa a favore delle campagne contro l’aborto, la madre cattolica ha ricevuto dall’eparchia di Faridabad il riconoscimento “Pro-Life Award”. Oltre al marito, Sapna lascia James, 15 anni; Teresa, 14; Jose, 11; Sebastian, 9; Francis, 8; Maria, 6; Antony, 4, e Philomena, un anno e mezzo. I suoi funerali si sono svolti alla St. Sebastian’s Church di Chittattukara.

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