Kazakhstan, apre la Banca dell’uranio arricchito per il “controllo globale” del nucleare
Astana (AsiaNews/Agenzie) - La nuova Banca del combustibile nucleare aprirà a fine agosto in Kazakhstan. Servirà per “scongiurare futuri rischi nucleari” e assicurare la cooperazione internazionale del campo dell’energia atomica. Sono questi gli obiettivi che hanno portato a ufficializzare l’accordo, secondo il quale la nuova banca sarà un deposito di uranio a basso arricchimento (Leu, low-enriched uranium) e sarà controllata dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea). La sede verrà posta nell’impianto metallurgico di Ulba (Kazakhstan orientale) e il materiale nucleare transiterà sul territorio russo.
Oltre alle autorità kazake, alla cerimonia ufficiale di apertura (prevista per il 27 agosto) parteciperanno Yukiya Amano, direttore generale dell’Iaea, e i rappresentanti dei 5+1 (i cinque Paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu, Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia, più la Germania) che hanno raggiunto l’accordo sul programma nucleare iraniano a Vienna lo scorso 14 luglio.
Yerlan Idrissov, ministro degli Esteri del Kazakhstan, ha riferito che il consenso finale è stato raggiunto proprio a Vienna. Sam Nunn, ex senatore Usa e attuale presidente dell’organizzazione Nuclear Threat Initiative (Nti), ha salutato l’intesa in questi termini: “Questa è una pietra miliare di enorme significato nella cooperazione nucleare a livello globale. L’accordo renderà possibile l’uso pacifico dell’energia atomica e al tempo stesso ridurrà i rischi della proliferazione e della violenza catastrofica. La Iaea Leu Bank è ora un’alternativa reale per quei Paesi (come l’Iran) che vogliono perseguire l’arricchimento dell’uranio”.
Il progetto nasce nel 2009 con la proposta del presidente kazako Nursultan Nazarbayev di ospitare sul proprio territorio un impianto di raccolta dell’uranio proveniente dai Paesi ricchi, a cui avrebbero potuto accedere anche quei Paesi che non dispongono delle tecnologie necessarie per arricchire l’uranio. L’intento dell’Agenzia atomica, che ha accettato la proposta nel 2011, è fornire un flusso stabile, prevedibile e al costo effettivo (non al prezzo di mercato), in modo che la banca sia da deterrente per i progetti autonomi di espansione nucleare.
La Iaea Leu Bank si basa su contributi volontari: l’organizzazione Nti ha fornito 50 milioni di dollari, gli Stati Uniti 49 milioni, l’Unione Europea altri 25, Kuwait e Emirati arabi hanno offerto entrambi 10 milioni e la Norvegia 5 milioni. La sicurezza della banca sarà garantita dagli standard normativi e legali del Paese centro-asiatico. L’impianto di Ulba avrà una riserva massima di 90 tonnellate di uranio e i membri che lo richiederanno dovranno soddisfare una serie di regole ben precise, tra cui il divieto di ulteriore arricchimento, lavorazione o rivendita senza il permesso dell’Iaea.