Kathmandu sgomina un racket della cocaina: vendevano droga in Europa
Arrestate quattro persone di diverse nazionalità. Sequestrati 2,6 chili di droga e 1,3 milioni di rupie. La banda fa riferimento alla Nigeria ma ha contatti con tutti i continenti. Instabilità politica e corruzione hanno favorito la crescita dello spaccio nel Paese.
Kathmandu (AsiaNews) – La polizia nepalese ha sgominato una banda internazionale di spacciatori di droga, che faceva base a Kathmandu per smistare cocaina nei mercati europei. L’unità narcotici della polizia ha fermato nella capitale un nigeriano, una venezuelana, un indiano e un nepalese per possesso di 2,6 chili di droga. Le autorità hanno recuperato anche 1,3 milioni di rupie nepalesi (circa 11mila euro).
Secondo gli agenti, Yamaris Kamris è stata inviata come corriere della droga dal Venezuela dietro un compenso di 1500 dollari. Passati i controlli in aeroporto, la donna aveva preso una camera in un albergo di Kathmandu, dove la polizia l’ha trovata. Kamris ha confermato che il volo proveniva da Dubai, ma non ha voluto rivelare il luogo di provenienza della cocaina. Dil Bahadur, il cittadino nepalese arrestato, è noto per aver traportato droga ad Hong Kong almeno 120 volte.
Ganesh KC, agente di polizia, afferma: “Cinque anni fa alcuni corrieri della cocaina sono stati arrestati per la prima volta in Nepal. Negli anni seguenti la rete nigeriana si è espansa molto, approfittando dell’instabilità politica e della corruzione del Paese”. “In passato – aggiunge – la polizia è riuscita ad arrestare alcuni trafficanti, ma questa è la prima volta che abbiamo catturato dei personaggi legati in modo diretto al traffico che fa capo alla Nigeria”. In cinque anni le squadre antidroga hanno recuperato 21 chili di cocaina, arrestando 13 spacciatori.
Secondo le autorità, il Nepal sta diventando un centro sempre più importante di smistamento della cocaina, soprattutto a causa dell’aumento della presenza di cittadini cinesi nel Paese. Il traffico che parte da Kathmandu riceve la droga da ogni parte del mondo, avendo contatti con Pakistan, Brasile, Thailandia, Filippine, Arabia Saudita e Stati Uniti (insieme a numerosi altri Paesi).