Kathmandu, non arrivano gli aiuti: si sopravvive mangiando animali morti e leggendo la Bibbia
Kathmandu (AsiaNews) – Al settimo giorno dopo il sisma, non arrivando nessun aiuto, la gente sopravvive mangiando dalle carcasse degli animali morti nel terremoto. E senza le squadre di emergenza, la fede diviene l’unico sostegno della speranza.
Fuori della capitale e nella valle di Kathmandu vi è Ram Bhujel, un sopravvissuto di Sindhuli-9. “Abbiamo passato già sei notti all’aperto e atteso per qualche aiuto. Ma non è arrivato nessuno. E così per sopravvivere, abbiamo deciso di mangiare gli animali morti. Io ho tre bambini e una moglie incita. Tutti loro hanno cominciato a urlare per la fame. E allora abbiamo deciso di mangiare la carne di un bufalo morto. Non avevamo alternative: abbiamo dovuto farlo per sopravvivere”. Dopo di lui, altre famiglie hanno iniziato a nutrirsi degli animali morti durante il sisma.
Casi simili sono registrati in alter zone remote, nei distretti di Gorkha. Ma i medici mettono in guardia le persone e chiedono loro di non mangiare animali morti. Il dott. Sunil Maharjan afferma: “Abbiamo domandato al governo di diffondere a tutti il messaggio di non mangiare animali morti perché questo potrebbe portare a diffusione di epidemie”.
Le operazioni di soccorso continuano e oggi due persone sono state tratte in salvo vive dalle macerie a Gongabu, vicino a Kathmandu (v.foto). Ma il destino di migliaia nelle zone montagnose e lontane è sconosciuto. Le squadre per gli aiuti di emergenza hanno per ora occupato le zone nella capitale e all’intorno. Pioggia, frane e mancanza di mezzi non permettono di raggiungere i distretti più isolati.
Vi è un enorme bisogno di elicotteri: per ora sono in uso solo 20 velivoli. La Cina ha promesso di inviarne un certo numero.
Il ministro degli interni dice che il governo sta facendo di tutto per raggiungere tutte le zone colpite portando aiuti. Lilamani Poudel, segretario del governo (chief secretary) ribadisce: “Stiamo facendo del nostro meglio per ragiungere tutte le aree colpite, ma abbiamo risorse molto limitate. Presto arriveremo a tutte le zone”.
Attendendo che la macchina degli aiuti si muova con più decisione, Sanu Maharjan, dice che lei sopravvive grazie alla Bibbia. “Stavo leggendo la Bibbia e pregavo quando è accaduta la scossa. La nostra cappella ha cominciato a tremare e a muoversi. Ma Dio ci ha salvati e siamo vivi. Non c’è cibo: la parola di Dio ci dà energia. Speriamo che Dio ci mandi anche del cibo da mangiare”.
Sanu continua: “Mi sono convertita al cristianesimo cinque anni fa, insieme ai miei due figli… Il Signore mi ha salvata e mi ha ridonato la vita: dedicherò la mia esistenza a Dio, per diffondere la sua parole e far conoscere la Sua grazia a migliaia di persone”.
Stamane, la polizia ha aggiornato il quadro della situazione: il bilancio dei morti è oggi di 6200; I feriti sono 14mila; le case distrutte 140mila.
22/04/2016 12:48