Kathmandu, minoranze religiose contro il presidente: “Favorisce la religione indù”
Biddhya Devi Bhandari ha partecipato ad alcune manifestazioni pubbliche induiste, promuovendo i valori vedici. Cristiani, buddisti e musulmani ricordano che il Nepal è uno Stato laico e che “le istituzioni non dovrebbero esprimersi a favore di un credo”.
Kathmandu (AsiaNews) – Le minoranze religiose del Nepal protestano contro il presidente e membri del governo, colpevoli di favorire la religione indù a discapito delle altre fedi e in contraddizione con la laicità dello Stato. Dopo 240 anni di monarchia indù, il Nepal ha approvato l’anno scorso una Costituzione che decreta il Paese una “repubblica federale laica” e afferma l’uguaglianza di tutte le religioni davanti alla legge.
Le lamentele delle minoranze sono aumentate dopo che il presidente Biddhya Devi Bhandari – moglie dell’ex leader maoista Madan Bhandari – ha partecipato nei giorni scorsi ad alcuni festival nazionali indù, promuovendo i valori vedici come una priorità per il Paese.
C.B. Gahtraj, leader cristiano, afferma: “Le minoranze religiose hanno sofferto per anni a causa della mancanza di libertà religiosa, e ora la laicità dello Stato ha portato speranza per la fine delle discriminazioni e il raggiungimento della pari dignità. Rimangono però alcune disparità, come il fatto che non abbiamo sepolcri secondo la nostra religione, né feste durante il Natale”.
La visita del presidente ai festival indù non è piaciuta nemmeno ai musulmani e ai buddisti: “In uno Stato laico – afferma il leader islamico Nazrul Hussein – le autorità del governo dovrebbero rimanere silenziose a proposito delle religioni”. Non solo il presidente, aggiunge il guru Karmapa Lama, ma nemmeno altri rappresentanti dello Stato, incluso il primo ministro, dovrebbero partecipare ad eventi religiosi pubblici che promuovono la disarmonia e favoriscono un culto soltanto”.
Nella discussione è entrato anche l’ex re del Nepal, Gyanendra Shah, che si è rivolto alla Conferenza mondiale dell’induismo. L’ex sovrano, deposto nel 2008, da anni conduce una campagna per il ripristino della monarchia indù. Egli ha criticato la “politica negazionista” delle minoranze, che non fa altro che “istigare un senso di ribellione” nella popolazione.
Da parte cattolica, p. Bill Robin ha detto: “La laicità è una buona idea ma deve essere praticata in buona fede. Quando i rappresentanti e gli apparati di governo sembrano promuovere una religione o incoraggiare uno specifico gruppo, questo crea insoddisfazione e può portare alla protesta”.