Kathmandu, la gioia dei cattolici per il loro nuovo vescovo
Kathmandu (AsiaNews) - La comunità cattolica del Nepal ha accolto con gioia la nomina di mons. Paul Simick a nuovo Vicario apostolico del Paese. Secondo i fedeli il nuovo vescovo, che viene da Kalimpong in India, "sarà in grado di proteggere i diritti dei cattolici e diffondere la parola di Dio sul tetto del mondo". La Santa Sede lo ha nominato lo scorso 25 aprile.
Il suo predecessore, mons. Anthony Sharma, dice: "E' stato scelto all'interno del piano di Dio per il Nepal e per il mondo. Lo conosco come una persona molto istruita, e sono felicissimo di dargli il benvenuto. Lavoreremo insieme per il benessere dei nepalesi".
La sorella di mons. Simick è una religiosa, suor Cecilia, che lavora nella parte occidentale del Paese: "Il nostro è un Paese a forte presenza indù, e credo che Dio abbia benedetto il nuovo vescovo con tutte queste responsabilità. Sono contenta, e così la mia famiglia: siamo sorpresi di vedere un nostro congiunto divenire un pastore di tante anime".
In Nepal vivono circa 150mila cristiani, di cui 8mila sono cattolici. Prima della caduta della monarchia (2006) l'induismo era religione di Stato e influenzava la vita di ogni cittadino. La proclamazione di uno Stato laico garantisce libertà religiosa, ma le minoranze - in particolare quella cristiana - subiscono ancora soprusi e minacce dalla comunità di maggioranza. La popolazione indù è spesso al centro di episodi di discriminazione, violenza contro le donne ed emarginazione dei più poveri. Non mancano inoltre le accuse - da parte di induisti e, talvolta, anche di buddisti - a cattolici e cristiani di convertire le persone con la forza o offrendo loro denaro.