Karnataka: demolita arbitrariamente una statua di Gesù
L'amministrazione locale ha rimosso l'immagine - presente da 18 anni - nonostante l'opposizione dei residenti. Ha sostenuto di eseguire gli ordini dell'Alta corte, mentre il caso in realtà era ancora pendente in tribunale. Da tempo gli ultranazionalisti indù rivendicano il territorio su cui sorge la chiesa locale.
Gulbarga (AsiaNews) - Non solo di hijab si discute in Karnataka. Nei giorni scorsi l’ufficio dell’amministrazione regionale a Mulbagal ha demolito una statua di Gesù che si trovava nel villaggio di Gokunte nel distretto di Kolar.
Il tehsildar (funzionario regionale) di Mulbagal, Shobhita, ha dato l'assenso alla demolizione sostenendo che la statua era stata costruita su un terreno governativo riservato al pascolo degli animali. Shobhita ha dichiarato che è stata l'Alta corte a ordinarne la demolizione. Ma i cristiani locali hanno risposto che in realtà la statua è stata abbattuta illegalmente perché il caso era ancora pendente in tribunale.
Il 14 febbraio l'amministratore e centinaia di poliziotti hanno raggiunto il villaggio di Gokunte. La statua di Gesù, alta circa 6 metri, è stata distrutta verso le 3 del mattino nonostante l’opposizione dei residenti locali.
"Abbiamo agito secondo gli ordini dell’Alta corte. Dopo sette o otto udienze il tribunale aveva ordinato la demolizione e aveva mandato un avviso alla Chiesa a riguardo", ha detto il funzionario Shobhita, aggiungendo che l’ordine di demolizione era stato emesso nel marzo dello scorso anno e che l’amministrazione locale doveva presentare entro ieri il rapporto di conformità al tribunale.
I leader cristiani hanno però contestato le affermazioni del tehsildar, sostenendo che la questione fosse rimasta in sospeso. P. Theres Babu, sacerdote e avvocato, ha detto di non aver mai ricevuto alcuna lettera di avviso di demolizione.
"La questione risulta ancora pendente in tribunale e aspettavamo l’udienza del 16 febbraio (ieri). Il governo ha detto più volte di aver mandato una lettera, ma non è chiaro se fosse una sentenza. In ogni caso nessuno ci ha mostrato l’ordine”. ha spiegato p. Babu.
Ryappa, un fedele cristiano di Gokunte, sostiene che i residenti locali si siano opposti alla decisione: “C’erano centinaia di agenti della polizia. Pregavamo intorno alla statua dal 2004, ma non ci hanno ascoltato e l’hanno rimossa con degli scavatori”.
"Anche se abbiano chiesto all'amministrazione di rimuovere la statua in sicurezza e di consegnarcela - ha continuato Rayappa - è stata demolita e portata via con un trattore. Anche un arco e una decina di piccole statue sono andate distrutte. Le avevamo costruite mettendo da parte un po’ di fondi e lavorando duramente”.
La statua sorgeva vicino alla chiesa di San Francesco Saverio ed era stata posizionata lì nel 2004. Secondo gli abitanti di Gokunte il ricorso al tribunale era stato presentato da alcuni membri di organizzaizoni pro-indù.
Il prete della chiesa di San Francesco Saverio, che non ha voluto essere nominato, ha dichiarato di essere sotto shock dopo la demolizione.
"Per decenni abbiamo ricevuto lettere di rivendicazione sul terreno. Ma abbiamo sempre continuato con le nostre attività perché avevamo il documento di proprietà”, ha spiegato ad AsiaNews il religioso. “Ma poi lo scorso anno un sostenitore dell’ultranazionalismo indù di Bangarpet ha presentato una petizione all’Alta corte e ha diffuso notizie false dicendo che abbiamo occupato 300 acri di terra”.
Il villaggio di Gokunte, a soli due chilometri di confine con l’Andhra Pradesh, ha una popolazione tra le 500 e le 600 persone. Ad esclusione di quattro famiglie, tutti gli abitanti seguono la fede cattolica.
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