Karnataka e Uttar Pradesh, dilagano le violenze contro i cristiani
Un'altra preghiera interrotta dai fondamentalisti indù, ancora pastori arrestati nel distretto di Azamgarh. Sajan K. George (Global Council of Indian Christians): "Gli assalti continuano a crescere, stanno raggiungendo proporzioni preoccupanti". Il pretesto sono sempre le leggi anti-conversione utilizzate per dividere le comunità.
Mumbai (AsiaNews) - Gli assalti contro i cristiani in India “continuano a crescere a stanno raggiungendo proporzioni preoccupanti”. A denunciarlo ad AsiaNews è il presidente del Global Council of Indian Christians, Sajan K George, elencando ulteriori violenze e arresti di pastori evangelici avvenuti negli ultimi giorni.
L'episodio più recente di cui si è avuta notizia risale al 10 settembre, quando nel distretto di Udupi nel Karnataka un gruppo di estremisti indù dell'Hindu Jagaran Vedike (Hjv) ha fatto irruzione al Pragathi Center, una casa di preghiera cristiana privata, mentre era in corso un incontro di preghiera. Benedict, l'organizzatore, è stato accusato di compiere attività di conversione. I fondamentalisti indù hanno anche devastato la sala e minacciato i partecipanti. La polizia è intervenuta sul posto disperdendo gli attivisti dell'Hjv. Questi hanno però presentato una denuncia al commissariato di Karkala per conversioni ottenute in maniera fraudolenta. In realtà gli organizzatori hanno spiegato che si trattava di un incontro tra diverse comunità della zona.
Nei giorni precedenti vi erano stati altri due arresti di pastori nell'Uttar Pradesh: il 7 settembre ad Azamgarh è toccato al pastore Raju Majhi finire nel mirino delle leggi anti-conversione. Anche in quel caso era stata una folla di fanatici a interrompere un incontro di preghiera e a trascinare con sé alla stazione di polizia di Jianpur il responsabile della locale chiesa evangelica. Il giorno dopo, poi, anche il pastore Rajesh Kumar - che si era semplicemente recato a visitare e a portare cibo al pastore Majhi - è stato anche lui arrestato.
“Incontri di preghiera interrotti, pastori innocenti picchiati da fanatici della destra nazionalista e poi arrestati: purtroppo sta diventando questa la norma negli Stati indiani governati dal partito nazionalista indù Bjp”, commenta ancora Sajan K. George. “La minuscola comunità cristiana - continua - sta solo esercitando i propri diritti garantiti dalla Costituzione, senza violare alcuna legge. Le accuse di conversioni forzate sono false e sollevate solo per creare discordia. Nemmeno le donne e i bambini vengono risparmiati in queste violenze. Nell'India laica i cristiani sono forse diventati cittadini di serie B?”.
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