Karnataka, rischia la prigione un pastore protestante. È il settimo attacco dal 2012
Mundargi (AsiaNews) - Il pastore cristiano indiano Mallikarjun Sangalada rischia la prigione per false accuse di conversioni forzate. È il settimo incidente anticristiano in Karnataka da gennaio. Due giorni fa, un gruppo di ultranazionalisti indù della Rashtriya Swayamsevak Sangh (Rss) hanno aggredito il reverendo e quattro suoi fedeli. I cristiani tornavano da un incontro di preghiera a Dhoni (distretto di Gadag) e stavano distribuendo dei volantini. Dopo averli picchiati e insultati, gli attivisti della Rss hanno trascinato i cinque alla stazione di polizia di Mundargi, denunciandoli di convertire con la forza degli indù al cristianesimo.
Il Global Council of Indian Christians (Gcic) è intervenuto subito, riuscendo a far liberare tre cristiani la sera stessa del 28 marzo. Intanto, gli agenti hanno formalizzato l'arresto del rev. Sangalada in base agli art. 107 e 157 del Codice penale indiano ("istigazione e cospirazione" e "ospitare o invitare persone a far parte di un gruppo o un'assemblea illegale"). Nella notte, gli avvocati forniti dal Gcic sono riusciti a liberare anche il pastore e il quinto cristiano. Tuttavia, ieri mattina il religioso ha dovuto raccontare la sua versione dei fatti dinanzi al tahsildar (autorità locale) di Mundargi Taluk, che deve ancora pronunciarsi sulla vicenda. Il pastore rischia ancora il carcere.
Sajan George, presidente del Gcic, sottolinea: "I cristiani sono ormai bersaglio di una campagna di violenza e propaganda orchestrata dai nazionalisti indù. Grazie alla relazione Somasekhar*, da oltre un anno questi attivisti si sentono incoraggiati a fare quello che vogliono. Preghiamo per la vita del rev. Sangalada".
Il rev. Sangalada, 37 anni, da due anni e mezzo guida la Chiesa pentecostale Sukrantham Samaja Seva Sangha a Mundargi, che raccoglie una comunità di 35 fedeli. Con sua moglie Manjula, 33, hanno due bambine di 1 e 5 anni, e un maschio di 7.
*Il 28 gennaio 2011, una relazione della Justice Commission, presieduta dall'ex giudice BK Somasekhar, stabilisce che il Bajrang Dal e il suo coordinatore Mahendra Kumar non hanno alcuna responsabilità negli attacchi contro chiese e luoghi di culto in Karnataka (2008).