Karnataka, impennata delle violenze etnico-religiose. I cristiani sono i più colpiti
Mumbai (AsiaNews) - Tra gli Stati meridionali dell'India, il Karnataka è il peggiore quanto a violenze di matrice etnica o religiosa. Lo rivela uno rapporto del ministero degli Affari interni, secondo il quale negli ultimi tre anni si sono registrati 222 casi. La maggior parte di queste violenze ha colpito la comunità cristiana. "Il Global Council of Indian Christians (Gcic) - afferma ad AsiaNews Sajan George, presidente dell'organizzazione - ha denunciato 150 incidenti contro la minoranza negli ultimi tre anni, di cui oltre 40 solo nel 2013".
Su scala nazionale, il Karnataka è al quarto posto, preceduto da Uttar Pradesh (347 casi), Maharashtra (326) e Madhya Pradesh (299). Nella regione meridionale invece è seguito da Kerala (126), Andhra Pradesh (114) e Tamil Nadu (86). Lo studio del Ministero presenta poi il numero di incidenti avvenuti nello Stato indiano distribuiti per anno: nel 2010 sono stati 71; 70 nel 2011; 69 nel 2012; 12 nel primo trimestre 2013.
Secondo Sajan George, il rapporto "non affronta l'indifferenza dello Stato dinanzi al clima di crescente intolleranza verso le minoranze religiose. I governi centrale e statale hanno fallito nell'attuare regole per frenare gli autori di questi crimini. Al tempo stesso, è inaccettabile sentir parlare di polizia 'imparziale' quando alcuni agenti applicano un uso eccessivo della forza contro i cristiani".
Inoltre, rivela Sajan George, "ora gli autori di questi attacchi si concentrano nei villaggi e nelle aree rurali e remote, dove è più facile fomentare tensioni tra le comunità per via di politiche più lassiste e un livello di istruzione inferiore".
03/09/2013