Karnataka, due cristiane pentecostali arrestate per conversioni forzate
Mercy e Rosaline colpevoli di aver distribuito materiale religioso. Attivisti indù le hanno circondate e consegnate alla polizia. La polizia non ha trovato opuscoli in possesso delle cristiane. L’articolo 25 della Costituzione garantisce la libertà di religione.
Mumbai (AsiaNews) – In Karnataka due cristiane pentecostali sono state arrestate dalla polizia con l’accusa di conversioni forzate. Le donne, Mercy e Roselina, sono predicatrici della comunità “New Life”. I radicali nazionalisti le incolpano di aver visitato le case degli indù locali per distribuire materiale religioso della loro organizzazione e fare proselitismo. Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), lamenta: “Il Gcic condanna la detenzione delle due cristiane, non coinvolte in alcuna attività criminale o illegale”.
Secondo il leader cristiano, le arrestate “stavano facendo solo ciò che la stessa Costituzione, all’articolo 25, garantisce. La polizia non le ha trovate in possesso di materiale proibito o pericoloso, armi, o testi antinazionali. Nessuna lamentela da parte di coloro cui erano rivolte le prediche. Nessun discorso dell’odio né reclami per conversioni forzate”.
L’arresto delle due donne è avvenuto il 5 settembre nel villaggio di Kavalapadoor, a Bantwal Taluk, nel distretto kannada di Dakshina. Secondo gli attivisti indù, le cristiane avrebbero fatto visita a sei case di indù, nel momento in cui gli uomini non si trovavano nell’abitazione. Poi avrebbero distribuito testi pubblicati dalla “New Life” e cercato di convertire i presenti. Saputo dell’accaduto, alcuni attivisti indù sono accorsi sul posto e bloccato le donne. A loro parere, esse non avrebbero fornito motivazioni convincenti per giustificare la loro presenza nelle case. A quel punto gli attivisti le hanno “accompagnate” alla stazione di polizia.
Gli agenti hanno sottoposto ad interrogatorio le cristiane pentecostali. In seguito, dopo averle perquisite senza trovare alcun materiale religioso, le donne sono state rilasciate. Ma con un avvertimento: non tentare più di convertire.
Sajan K George lamenta un clima “di crescente intolleranza nei confronti della fede cristiana. La rinnovata audacia dei gruppi di estrema destra rappresenta una grave minaccia per la democratica India. Basandosi su semplici sospetti, gli attivisti nazionalisti catturano, interrogano e intimoriscono i cristiani pentecostali. Al contrario, le donne non stavano facendo nulla di illegale. La crescente intolleranza religiosa sta prendendo forme violente in India. Ne sono la prova i ‘Gau Rakshas’ [vigilanti delle vacche, ndr] o il vigilantismo, che questionano anche cosa mangiano le persone”.
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