Karnataka, decine di fondamentalisti indù attaccano una comunità cristiana
Mumbai (AsiaNews) - Decine di fondamentalisti indù hanno aggredito e picchiato una comunità pentecostale del Karnataka, che stava preparandosi per una veglia notturna di preghiera. Otto persone, tra cui un pastore, sono state ferite e ricoverate in ospedale. Grazie all'intervento del Global Council of Indian Christians (Gcic), la polizia è giunta sul posto in breve tempo e ha arrestato 16 aggressori.
Il fatto è avvenuto nel villaggio di Moodubelle, vicino a Udupi. Una trentina di attivisti dei movimenti nazionalisti indù Rashtriya Sawayamsevak Sangh (Rss) e Bajrang Dal sono piombati nella casa del rev. Roshan Lobo, pastore della Word of Victory Ministries, che ospitava una veglia. I fondamentalisti hanno accusato il religioso di praticare conversioni forzate e hanno pestato i fedeli presenti. Un altro pastore, il rev. Ramesh Poojari, ha riportato gravi ferite alla testa ed è stato portato al Manipal Hospital di Udupi. Altre sette persone, cinque uomini - Ramesh, Prem, Suraj, Shantharam e Janardhan - e due donne - Sujatha e Shakisala -, sono state ricoverate all'ospedale governativo di Ajarakadu.
Contattata dal Gcic, la polizia di Shirva ha assicurato giustizia per la comunità cristiana colpita. "Questo - spiega ad AsiaNews Sajan George, presidente del Gcic - è il sesto attacco anticristiano in Karnataka dall'inizio del 2013 e non promette nulla di buono per la libertà di culto in India. L'ostilità e l'intolleranza religiosa continuano a crescere e sono motivo di seria preoccupazione per la vulnerabile minoranza cristiana. Questi credenti si erano riuniti per una veglia notturna, un atto assolutamente legale. La liberta religiosa è un diritto costituzionale, ma nel Karnataka del Bharatiya Janata Party (Bjp, partito ultranazionalista indù) questi estremisti godono di protezione politica e sono incoraggiati a perseguitare la comunità cristiana, in particolare quella pentecostale".