11/07/2016, 13.06
INDIA
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Kandhamal: cristiani uccisi perchè “scambiati per maoisti”

di Nirmala Carvalho

Il gruppo di cinque persone, tra cui due cristiani pentecostali, faceva ritorno da un mercato, dove lavorava in impeghi manuali. La loro macchina si era impantanata nel fango, perciò essi hanno deciso di proseguire a piedi. La polizia aveva teso un’imboscata per i ribelli maoisti. Fra le vittime un bimbo di due anni. L’incidente riporta alla memoria le violenze dei pogrom del 2008.

Mumbai (AsiaNews) – La polizia del distretto di Kandhamal, nell’Orissa, ha fatto fuoco su un gruppo di cinque persone, tra cui due cristiani pentecostali e un bambino di due anni, scambiandoli per guerriglieri maoisti. Altre cinque persone sono sopravvissute alla sparatoria e hanno riportato ferite gravi. Ad AsiaNews Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians, condanna “l’omicidio dei cristiani con falsi pretesti. Questo non è un caso isolato, i dalit e i tribali vengono uccisi di continuo. Il nostro popolo non è maoista, esso lotta per la propria esistenza e per una vita dignitosa nonostante le minacce velate e il clima di insicurezza presente nel distretto”.

Lo scorso 8 luglio i cinque stavano tornando dal mercato di Baligunda, dove erano impiegati grazie al “Mahatma Gandhi National Rural Employment Guarantee Scheme”, un programma che offre impieghi manuali ad adulti senza una qualifica professionale. Sajan K George riferisce che il gruppo è rimasto vittima dell’imboscata che la polizia aveva teso per i ribelli, impegnati in scorribande notturne. Non appena le persone sono scese dall’automobile rimasta impantanata nel fango a causa delle incessanti piogge, con l’intenzione di proseguire a piedi verso il villaggio di Malapanga, i poliziotti hanno fatto fuoco.

Il leader cristiano avverte che l’omicidio è un “sinistro segnale di avvertimento per i cristiani”. Dal canto suo Pinak Mishra, sovrintendente di polizia del distretto, ha dichiarato che la morte dei cristiani è stata un incidente. “La polizia aveva ricevuto una soffiata – ha detto – secondo cui alcuni ribelli sarebbero passati su quella strada durante la notte. Perciò insieme alla Central Reserve Police Force [la più grande forza paramilitare del Paese, ndr], ha teso un’imboscata per colpire i maoisti. L’automobile è finita nel fuoco incrociato delle due fazioni”.

Il sovrintendente ha aggiunto che la località dell’incidente è ancora inaccessibile e i telefoni cellulari non funzionano per mancanza di rete. Poi ha assicurato che aprirà un’indagine “per accertare se le persone siano rimaste vittime dei proiettili della polizia o di quelli dei maoisti”.

Le recenti violenze riportano alla memoria i tragici fatti del 2008, quando i cristiani di Kandhamal sono stati oggetto del più feroce pogrom contro la minoranza cristiana mai avvenuto in India. Il chief minister dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha stabilito una ricompensa di 500mila rupie [quasi 7mila euro] per ogni vittima.

P. Madan Singh, membro dei comitato che segue il processo di canonizzazione dei martiri di Kandhamal, sostiene che “la ricompensa di sicuro soddisfa le famiglie, ma non basta. Servono misure adeguate per proteggere i cristiani”.

Il sacerdote ricorda inoltre che lo scorso anno una coppia di cristiani è stata uccisa a sangue freddo per il semplice “sospetto di essere maoisti. L’incidente degli ultimi giorni è stato un nuovo shock per gli adivasi e i dalit. Persone innocenti sono rimaste vittime della violazione umana perpetrata contro di loro”. 

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