Kandhamal, 5mila tra cristiani e indù festeggiano la Pasqua nel distretto dei pogrom
Le celebrazioni si sono svolte nella chiesa di Nostra Signora della Carità a Raikia. Nel 2008 il distretto è stato teatro della più feroce persecuzione contro i cristiani. I giovani mettono in scena passi della Bibbia e temi della Pasqua. Fedele indù: “Ho assimilato il messaggio di amore e pace”.
Raikia (AsiaNews) – Più di 5mila persone tra fedeli cristiani e indù hanno celebrato la Pasqua a Raikia, nel distretto di Kandhamal (Orissa), dove nel 2008 i radicali indù perpetrarono il più feroce massacro contro i cristiani mai avvenuto in India. P. Prodosh Chandra Nayak, parroco della chiesa di Nostra Signora della Carità, spiega ad AsiaNews: “Da un paio d’anni organizziamo celebrazioni congiunte tra fratelli cattolici, cristiani e indù. Lo scopo è incoraggiare la fratellanza, la solidarietà e la comprensione”.
Secondo i presenti, la cerimonia si è svolta in un clima di gioia e amore. Il programma è iniziato alle 6.30 del pomeriggio (ora locale) ed è terminato intorno alle 10 di sera. Vi hanno partecipato fedeli di ogni confessione e le autorità locali hanno dimostrato la loro solidarietà inviando messaggi di auguri. I giovani della parrocchia hanno anche messo in scena una rappresentazione teatrale, della durata di tre ore, riprendendo passi della Bibbia e i temi della Pasqua.
P. Jeevan Nayak, assistente del parroco, afferma: “Gesù Cristo è risorto. Lasciate che il messaggio di amore e pace della Pasqua pervada i cuori e le menti di ognuno, così potremo costruire una società armoniosa”. Secondo Jacob Pradhan, funzionario del governo locale, “la resurrezione di Cristo ha significato per tutti, in particolare per coloro che operano in favore di solidarietà, comprensione reciproca e coesistenza pacifica. Esorto tutti i nostri fratelli, di qualsiasi fede, a prestare attenzione al messaggio che Cristo dona ai nostri cuori e alle nostre famiglie. In questo modo lavoreremo per la pace e l’armonia nel nostro distretto”.
La cerimonia ha riscosso grande favore tra il pubblico. Shankar Nayak, un fedele indù, sostiene che “programmi simili per la Pasqua aiutano la popolazione locale a creare sentimenti di vicinanza che consentono di vivere in maniera pacifica. Io ho assimilato il messaggio di amore e pace e scoperto il modo per vivere con gioia in ogni circostanza”.
Le celebrazioni assumono ancora più significato se si considera che nel 2004 la parrocchia è stata danneggiata e dissacrata dai nazionalisti indù. In seguito nel 2008 è stata al centro delle violenze scatenate dai radicali in tutto il distretto, che causarono la morte di 100 cristiani e costretto 56mila persone ad abbandonare le loro case.
All’indomani dei pogrom contro i cristiani, la Chiesa locale si è impegnata in un processo di riconciliazione e pacificazione. Tale promozione del dialogo interreligioso ha consentito lo svolgimento di una simile manifestazione per la Pasqua.
11/07/2016 13:06