Kabul, rapita una cooperante indiana. Vescovo di Calcutta: Preghiamo per lei
Judith D’Souza lavora per l’Agha Khan Network nella capitale afghana. È stata prelevata da sconosciuti la scorsa notte. Le autorità indiane: “Faremo di tutto per la sua liberazione”. L’arcivescovo D’Souza: “Profondo dolore per questa notizia, Judith lavora per migliorare la vita di tante persone in difficoltà”.
Calcutta (AsiaNews) – Un gruppo di uomini al momento non ancora identificati ha rapito questa notte una giovane cooperante cattolica indiana a Kabul. Judith D’Souza, 40 anni, lavora per l’Agha Khan Network in Afghanistan: attraverso l’Ong è impegnata nell’aumentare la consapevolezza del ruolo delle donne nel Paese, uno dei punti su cui fa più resistenza la tradizione maschilista del Paese e dell’islam.
Ad AsiaNews l’arcivescovo di Calcutta, mons. Thomas D’Souza, dice: “Sono profondamente addolorato per questa notizia. Preghiamo per il rilascio e per il ritorno a casa di Judith, una persona che lavora per migliorare la vita di tante persone in difficoltà. Assicuro alla famiglia le mie preghiere e tutto il nostro sostegno. La donna è della parrocchia di Fatima, e proprio lo scorso mese era venuta per trovare i genitori”.
Sappiamo, aggiunge il presule, “che il governo sta lavorando per la sua liberazione, e oltre a dare la nostra disponibilità per quanto possibile per aiutare questo scopo preghiamo. Preghiamo in modo particolare Nostra Signora di Fatima: attraverso la Sua intercessione, possa Judith tornare presto dai suoi familiari”.
Diverse fonti dell’ambasciata indiana a Kabul confermano l’impegno dell’esecutivo nelle indagini. Da parte loro, le forze di sicurezza afgane assicurano “ogni sforzo possibile” per fare chiarezza sul rapimento e ottenere il rilascio della cooperante.
08/09/2020 12:30