Kabul, ordinata l'espulsione degli evangelici coreani
Il primo gruppo è già stato rimandato a casa. Delusione da parte degli organizzatori, secondo cui la popolazione e le autorità stavano collaborando in maniera meravigliosa.
Kabul (AsiaNews/Jad) Il presidente afgano Hamid Karzai ha ordinato la "completa espulsione" di tutti i coreani che sono arrivati nel Paese per prendere parte alla "marcia della pace" organizzata da un gruppo evangelico. Lo ha annunciato ieri il ministero sudcoreano degli Esteri.
Il direttore generale del ministero con delega agli Affari consolari, Lee Joon-kyu, ha spiegato che Kabul ha avvertito l'ambasciata nelle prime ore del pomeriggio: il primo gruppo di espulsi è composto da 35 coreani, fermati all'aeroporto di Kabul e rimandati a casa.
Una fonte dell'Istituto per lo sviluppo culturale dell'Asia (Iacd), l'organizzazione religioso-culturale che riunisce circa 900 denominazioni protestanti che ha preparato l'evento afgano, ha denunciato dei maltrattamenti subiti da alcuni loro membri per mano della polizia. Un funzionario del ministero degli Esteri sudcoreano, presente al momento dell'espulsione, ha invece negato tutto.
Choi Han-woo, presidente dell'Iacd, si dice "molto deluso" ed aggiunge che "le autorità locali e la popolazione stavano cooperando in maniera meravigliosa. La situazione nel Paese è molto migliorata negli ultimi quattro anni".
Un rappresentante anonimo di Kabul ha commentato: "Forse le autorità locali erano d'accordo con la marcia e la presenza dei cristiani qui, ma sono sicuro che al-Qaeda ed i talebani non sono dello stesso parere".