Kabul, migliaia di manifestanti in piazza contro le frodi elettorali
Kabul (AsiaNews/Agenzie) - Migliaia di sostenitori del politico afgano Abdullah Abdullah hanno marciato per Kabul chiedendo un'inchiesta contro le presunte frodi che avrebbero colpito il voto presidenziale del 14 giugno 2014. I manifestanti, fra cui lo stesso candidato alla presidenza, sostengono che tutto il procedimento elettorale sia stato viziato da "enormi" casi di frode. Ashraf Ghani, maggior rivale di Abdullah, ha sposato la stessa teoria e ha chiesto un intervento della Commissione elettorale.
Le elezioni presidenziali si sono svolte in prima battuta il 5 aprile scorso. Poiché nessuno degli otto candidati ha ottenuto la maggioranza assoluta, il 14 giugno scorso c'è stato il ballottaggio tra i due contendenti più vitati: Abdullah Abdullah, della National Coalition of Afghanistan, e Ashraf Ghani, del partito indipendente. Ora le accuse e contro-accuse di brogli rischiano di peggiorare l'instabilità politica del Paese.
Jan Kubis, capo della missione delle Nazioni Unite in Afghanistan, ha avvertito "tutte le parti in causa" che un nuovo risultato elettorale contestato potrebbe far riesplodere le tensioni etniche che "covano sotto la cenere" e portare a una nuova ondata di violenza. Il nuovo governo afghano dovrà ratificare la presenza di truppe americane dopo il 2014, ha spiegato, ma "potrà farlo solo se non è contestato".