09/06/2023, 13.49
AFGHANISTAN
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Kabul, i talebani vogliono cacciare le ong dalle scuole. Onu: ‘orrendo’

Gli studenti coranici intendono mettere al bando con una legge gli enti internazionali attivi nel settore dell’istruzione. Una realtà già colpita dal bando dello studio per le ragazze. Portavoce Nazioni Unite parla di “passo indietro” per la popolazione. Ne giorni scorsi 80 studentesse avvelenate nel nord del Paese. 

Kabul (AsiaNews) - Estrema preoccupazione per una decisione che definiscono “orrenda” e dalle gravi conseguenze. Le Nazioni Unite non nascondono timori e critiche in merito all’annuncio dei talebani al potere a Kabul, che intendono mettere al bando tutti i gruppi internazionali attivi nel settore dell’istruzione in Afghanistan. In caso di applicazione sarebbe un duro colpo sia per l’educazione nel Paese, dalla quale le ragazze risultano in buona parte escluse, sia per il terzo settore, l’attivismo e la libertà della donna già privata della possibilità di operare con organizzazioni non governative straniere. 

Il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite Stephane Dujarric sottolinea che “se dovesse trovare applicazione”, questa legge “sarà un altro orrendo passo indietro per il popolo dell’Afghanistan e soprattutto per donne e ragazze”. “I nostri colleghi a Kabul - aggiunge l’esperto Onu - stanno parlando con le autorità. Stiamo cercando di accertare esattamente cosa viene pianificato, ma non abbiamo nulla di ufficiale”. “Ogni persona - conclude - ha diritto a all’istruzione e vogliamo assicurarci che garantiscano l’accesso per i bambini e i giovani adulti”.

In caso di approvazione sarebbe l’ultima di una serie di restrizioni imposte dagli studenti coranici dal ritorno al potere, non ultimo il decreto del dicembre 2022 che ha vietato alle donne di lavorare nelle organizzazioni non governative. A dispetto delle promesse iniziali, i talebani hanno progressivamente ridotto i diritti umani e le libertà civili conquistate a fatica negli ultimi anni, colpendo in particolare l’universo rosa che sta “sparendo sempre più” dalla vita pubblica. A migliaia hanno perso il lavoro o sono state costrette alle dimissioni da istituzioni governative e nel privato.

Il mondo della scuola e dell’istruzione femminile è da tempo un tema sensibile nell’Afghanistan dei talebani. Nei giorni scorsi, sulla scia di un quanto avvenuto a più riprese anche nel vicino Iran, circa 80 ragazze sono state avvelenate e ricoverate in due separati attacchi avvenuti all’interno di scuole primarie della provincia di Sar-e-Pul, nel nord del Paese. Mohammad Rahmani, del dipartimento provinciale dell’Istruzione di Sangcharak, precisa che 60 studentesse sono state colpite nella scuola di Naswan-e-Kabod Aab e altre 17 nella scuola di Naswan-e-Faizabad.

L’autore dell’avvelenamento la cui identità resta ignota, aggiunge, nutrirebbe un “rancore personale” verso le istituzioni. Si tratta del primo caso dal ritorno al potere dei talebani nell’agosto 2021, avviando una politica di repressione dei diritti e delle libertà in particolare delle donne, giovani e non. Alle ragazze è infatti vietata l’istruzione oltre la prima media, inclusa l’università, e alle donne è vietata la maggior parte dei lavori e degli spazi pubblici.

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