Kabul, attacco suicida a un centro culturale sciita: almeno 40 morti
L’Isis rivendica l’attentato. Nel centro era in corso una conferenza per il 38mo anniversario dell’invasione sovietica nel Paese. Alla prima esplosione ne sono seguite altre.
Kabul (AsiaNews/Agenzie) – Sono almeno 40 i morti e decine i feriti nell’attacco suicida che alle 10.30 di questa mattina ha colpito il centro culturale sciita Tebyan, nel quartiere Pule Sokhtia di Kabul. Fra i morti vi sono numerose donne, bambini e giornalisti. Si teme che il numero sia destinato a salire.
Nasrat Rahimi, portavoce del ministero degli interni, afferma che un attentatore suicida si è fatto esplodere in mezzo alla folla radunata per una conferenza sul 38mo anniversario dell’invasione sovietica in Afghanistan. Alla prima detonazione ne sono seguite due di minore potenza, mirate a colpire quanti stavano aiutando i feriti in strada. Queste ultime non hanno causato morti.
L’aggressore non era solo: secondo fonti ufficiali l’operazione è stata opera di almeno due o tre terroristi. L’Isis ha rivendicato l’attacco sul proprio servizio d’informazione Amaq. In precedenza, il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha negato ogni coinvolgimento del gruppo con l’attentato. Non è la prima volta che l’Isis colpisce obbiettivi sciiti in Afghanistan: a ottobre un attacco a una moschea aveva provocato almeno 39 morti.
L’Afghanistan continua ad essere teatro di sanguinosi atti terroristi a firma dei talebani e dello Stato islamico: 1.662 civili sono stati uccisi solo nella prima metà del 2017. La procura della Corte penale internazionale ha annunciato l’apertura di un’indagine sui crimini di guerra nel Paese.
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