John Tong nominato cardinale: una conferma del ruolo “ponte” di Hong Kong fra Pechino e Santa Sede
di Annie Lam
Speranze di ricucire i rapporti fra Cina e Vaticano, al loro minimo storico negli ultimi decenni. Ma John Tong è anche “uomo di principi”, come il card. Zen.
Hong Kong (AsiaNews) – Esperti della Chiesa in Cina affermano che la nomina a cardinale di Joh Tong, vescovo di Hong Kong è un’ulteriore riconoscimento per la diocesi di Hong Kong ad agire come Chiesa-ponte fra la Cina e il Vaticano. Mons. Tong è il terzo vescovo della diocesi a divenire cardinale, dopo il defunto card. John Baptist Wu e il card. Joseph Zen.
Mons. Tong, 72 anni, è un veterano nelle relazioni fra Cina e Vaticano. Egli è stato ordinato vescovo il 9 dicembre 1996; nominato coadiutore di Hong Kong il 30 gennaio 2008 e installato vescovo della diocesi il 15 aprile 2009.
La sua ordinazione sacerdotale è avvenuta il 6 gennaio 1966, nel giorno dell’Epifania, la stessa festa – come oggi - in cui egli è stato nominato cardinale da Benedetto XVI.
Mons. Tong sarà l’unico cardinale cinese “elettore”, che potrebbe eleggere un nuovo papa in caso di conclave. Il card. Zen, vescovo emerito, compirà 80 anni il 13 gennaio e perciò non potrà più votare per raggiunti limiti di età. Lo stesso vale per il card. Paul Shan, arcivescovo emerito di Kaohsiung (Taiwan) ormai in pensione, che ha 90 anni.
P. Gianni Criveller, Pime, un esperto del cristianesimo in Cina, ha detto ad AsiaNews che la nomina a cardinale di mons. Tong è una buona notizia per la diocesi di Hong Kong e mostra la sua importanza nelle relazioni fra la Cina e la Santa Sede.
“Cina e Santa Sede – ha detto Criveller - saranno senz’altro contenti di avere mons. Tong nel lavoro sui rapporti fra Cina e Vaticano, grazie anche alle sue caratteristiche di morbidezza e con senso accomodante”.
Egli ha però aggiunto di non sapere se questa nomina avrà un impatto significativo per poter risolvere le questioni spinose legate al rapporto Pechino-Santa Sede, dato che mons. Tong è un uomo [che difende] i principi della Chiesa, proprio come fa il card. Zen.
Sulla via della normalizzazione dei rapporti fra Sant Sede e Cina, ha precisato, “non si può esagerare l’importanza del ruolo di Hong Kong, perché tutte le decisioni sono prese a Roma. Ma Hong Kong è una ‘Chiesa-ponte e un punto di incontro fra le due parti”.
Kwun Ping-hung, un altro esparto sulle relazioni Cina-Vaticano, ha ditto che la nomina di un cardinale per Hong Kong riafferma il ruolo che Hong Kong ha per I rapporti Cina-Santa Sede e per la Chiesa in Cina.
La nomina può essere vista come “l’offerta di un gesto sincero verso la parte cinese”, nonostante i fatti recenti avvenuti fin dalla fine del 2010, che hanno gettato i rapporti fra Pechino e la Santa Sede al loro livello più basso.
Kwun spera che la nomina di un nuovo cardinale cinese possa aiutare a risolvere e superare il punto morto in cui sono ora le relazioni fra la Cina e la Santa Sede.
Mons. Tong, 72 anni, è un veterano nelle relazioni fra Cina e Vaticano. Egli è stato ordinato vescovo il 9 dicembre 1996; nominato coadiutore di Hong Kong il 30 gennaio 2008 e installato vescovo della diocesi il 15 aprile 2009.
La sua ordinazione sacerdotale è avvenuta il 6 gennaio 1966, nel giorno dell’Epifania, la stessa festa – come oggi - in cui egli è stato nominato cardinale da Benedetto XVI.
Mons. Tong sarà l’unico cardinale cinese “elettore”, che potrebbe eleggere un nuovo papa in caso di conclave. Il card. Zen, vescovo emerito, compirà 80 anni il 13 gennaio e perciò non potrà più votare per raggiunti limiti di età. Lo stesso vale per il card. Paul Shan, arcivescovo emerito di Kaohsiung (Taiwan) ormai in pensione, che ha 90 anni.
P. Gianni Criveller, Pime, un esperto del cristianesimo in Cina, ha detto ad AsiaNews che la nomina a cardinale di mons. Tong è una buona notizia per la diocesi di Hong Kong e mostra la sua importanza nelle relazioni fra la Cina e la Santa Sede.
“Cina e Santa Sede – ha detto Criveller - saranno senz’altro contenti di avere mons. Tong nel lavoro sui rapporti fra Cina e Vaticano, grazie anche alle sue caratteristiche di morbidezza e con senso accomodante”.
Egli ha però aggiunto di non sapere se questa nomina avrà un impatto significativo per poter risolvere le questioni spinose legate al rapporto Pechino-Santa Sede, dato che mons. Tong è un uomo [che difende] i principi della Chiesa, proprio come fa il card. Zen.
Sulla via della normalizzazione dei rapporti fra Sant Sede e Cina, ha precisato, “non si può esagerare l’importanza del ruolo di Hong Kong, perché tutte le decisioni sono prese a Roma. Ma Hong Kong è una ‘Chiesa-ponte e un punto di incontro fra le due parti”.
Kwun Ping-hung, un altro esparto sulle relazioni Cina-Vaticano, ha ditto che la nomina di un cardinale per Hong Kong riafferma il ruolo che Hong Kong ha per I rapporti Cina-Santa Sede e per la Chiesa in Cina.
La nomina può essere vista come “l’offerta di un gesto sincero verso la parte cinese”, nonostante i fatti recenti avvenuti fin dalla fine del 2010, che hanno gettato i rapporti fra Pechino e la Santa Sede al loro livello più basso.
Kwun spera che la nomina di un nuovo cardinale cinese possa aiutare a risolvere e superare il punto morto in cui sono ora le relazioni fra la Cina e la Santa Sede.
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Pensieri sparsi sugli “imminenti” rapporti Cina-Santa Sede
17/08/2016 11:58
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