Jimmy Lai, i figli e Agnes Chow rilasciati su cauzione. La polizia arresta manifestanti e blocca giornalisti
Le azioni in borsa dell’Apple Daily sono cresciute del 1300%. A Mong Kok e Shatin vi sono state dimostrazioni contro gli arresti. La polizia sempre più violenta. La denuncia dell’Associazione giornalisti di Hong Kong.
Hong Kong (AsiaNews) – L’imprenditore Jimmy Lai, i suoi due figli Ian e Timothy, e l’attivista pro-democrazia Agnes Chow sono stati rilasciati su cauzione in diverse ore la notte scorsa. Tutti loro, insieme ad altre sei persone, erano stati arrestati due giorni fa per aver violato la nuova legge sulla sicurezza. Jimmy Lai, fondatore del giornale Apple Daily, e i figli sono stati arrestati per “collusione con forze straniere” e anche per “frode”; la Chow perché ha “spinto all’intervento di forze straniere” mediante alcuni post su internet. Anche la sede del giornale di Lai è stata sottomessa a retata e perquisizione con un enorme dispiego di forze di polizia: almeno 200.
Lai e i suoi due figli sono stati liberati qualche ora dopo la mezzanotte e non hanno rilasciato alcun commento. Agnes Chow (foto 4), liberata prima di mezzanotte, ha denunciato l’uso che il governo fa della nuova legge sulla sicurezza nazionale “per sopprimere la dissidenza politica”.
Ad attendere Jimmy Lai all’esterno, vi erano alcuni giovani che esibivano la prima pagina del suo giornale e gridavano lo slogan “Sosteniamo Apple Daily” (v. foto 2).
Ieri, le azioni di borsa del giornale sono ancora salite e in due giorni sono cresciute del 1300% del valore, dopo un appello del fronte democratico a sostenere il giornale, conosciuto per la sua franchezza e le sue caustiche critiche verso la leadership cinese.
Ieri sera vi sono state anche dimostrazioni a sostegno degli arrestati a Mong Kok e Shatin. Un uomo 71enne è stato arrestato a Mong Kong. Le forze dell’ordine lo accusano di aver assalito un poliziotto. L’uomo invece accusa i poliziotti di averlo malmenato ed è stato portato al Kwong Wah Hospital.
Almeno 29 persone a Mong Kong e sette a Shatin sono state multate per aver violato il bando sugli assembramenti, imposto a causa del coronavirus.
Un giovane giornalista, studente universitario del Politecnico, è stato malmenato dalla polizia, che lo ha bloccato, buttato a terra e immobilizzato tenendo premuto un ginocchio sul collo.
Il giovane dice che la polizia lo aveva perquisito e accusato di non aver rispettato le regole di distanziamento sociale.
Le violenze verso i giornalisti sono divenute ormai una tradizione per la polizia di Hong Kong. Ma ora, con la legge sulla sicurezza, essa ha un’ampia copertura. L’Associazione dei giornalisti ha accusato oggi la polizia per uso eccessivo della forza. Oltre all’incidente con il giovane reporter, essa cita quanto è successo ieri sera alle 21 in Nathan Road: un largo numero di giornalisti sono stati radunati in una zona cordonata ed è stato chiesto loro fermare le riprese e mostrare il cartellino della stampa. Coloro che non lo avevano – come diversi studenti giornalisti improvvisati – sono stati multati.
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