Jibril, “mente” delle stragi agli hotel di Jakarta, è legato ad al Qaeda
di Mathias Hariyadi
Lo conferma il capo della polizia indonesiana, secondo cui l’uomo potrebbe essere presto incriminato come “sospetto terrorista”. Jibril, addestrato in Pakistan, si occupava del reclutamento di terroristi e della raccolta fondi. International Crisis Group denuncia: rete del terrore a Jakarta "diffusa e complessa”.
Jakarta (AsiaNews) – Il terrorista indonesiano Mohamad Jibril Abdurrahman, arrestato il 26 agosto e sospettato di essere la “mente” delle stragi al Marriot e al Ritz Carlton hotel di Jakarta del 17 luglio scorso, è legato ad al Qaeda. Lo ha rivelato oggi il capo della polizia indonesiana Bambang Hendarso Danuri, spiegando che l’uomo – conosciuto anche come Muhamad Ricky Ardhan – è un “ex-appartenente alla rete” internazionale del terrore di Osama Bin Laden.
“Sì, è vero” ha ammesso il capo della polizia, al termine della preghiera del venerdì, incalzato dalle domande dei giornalisti. “Tuttavia – prosegue il generale Danuri – tutte queste accuse sulla carta, devono ottenere dei riscontri a livello legale”. Alla richiesta di quale sia, al momento, lo status giuridico di Jibril, egli ha chiosato: “Inshallah (se Dio vuole, ndr), potrebbe presto essere dichiarato un sospetto terrorista”.
Gli inquirenti ritengono inoltre che Jibril – con un trascorso in Pakistan, dove avrebbe ricevuto l’addestramento – è un agente del ricco trafficante saudita Al Khalil Ali. Egli avrebbe ricevuto dal magnate saudita una ingente somma di denaro, per finanziare gli attentati agli hotel, costati la vita a nove persone, oltre a 50 feriti. A inizio settimana le forze dell’ordine hanno arrestato Ali, sul quale stanno ora indagando i reparti speciali dell’anti-terrorismo.
Ali e Jibril, grazie agli enormi quantitativi di denaro, si occupavano anche del reclutamento di aspiranti kamikaze. Fra i bersagli dei terroristi, vi era anche lo stesso presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono. Fonti anonime rivelano che Jibril, negli anni trascorsi in Pakistan, si sarebbe unito a un locale gruppo terrorista chiamato Al Ghuraba, noto per essere un mediatore fra al Qaeda e la Jemaah Islamiyah indonesiana.
Le accuse contro Jibril hanno scatenato la dura reazione della famiglia e dei colleghi di Arrahmah.com, il portale impegnato nella propaganda dell’islam radicale di cui è direttore. Mohammad Fackhry, redattore capo del giornale on-line, definisce “ridicola” l’accusa e sottolinea che “va attestata da prove” e non sulla base di sospetti.
In un documento diffuso oggi da International Crisis Group (Icg) emerge infine che la rete del terrore a Jakarta è più “diffusa e complessa” di quanto previsto in un primo momento. Gli esperti spiegano che è assai facile per il terrorista malaysiano Noordin Moh. Top, ricercato numero uno dalla polizia, reclutare “potenziali aspiranti suicida in ogni angolo del Paese”.
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