Jharkhand: battaglia sulle camicette, scuola cattolica nel mirino
La rigida imposizione della divisa alle ragazze della X classe anche nell'ultimo giorno di scuola è diventata un pretesto per mettere sotto accusa la Carmel School che opera da 70 anni nel distretto di Dhanbad. La preside ad AsiaNews: "Solo il 2% delle studentesse sono cristiane, educazione al servizio di tutte". La presa di posizione delle ex alunne: "Grate a chi ci ha reso ciò che siamo".
Ranchi (AsiaNews) - Un semplice dissidio intorno a delle camicette indossate sopra la divisa scolastica, nello Stato indiano del Jarkhand, si sta trasformando nell’ennesima campagna contro una struttura educativa cattolica cavalcata dai nazionalisti indù. Al centro delle polemiche è finta la Carmel School di Digwadih, nel distretto di Dhanbad, per un fatto avvenuto nell’ultimo giorno di lezioni tra le ragazze della X classe, lo scorso 9 gennaio.
Per gli studenti questa giornata è diventata il Pen Day, durante il quale è abitudine firmarsi reciprocamente gli indumenti come messaggio di saluto al termine del ciclo di studi. Per farlo le ragazze si erano presentate con una camicetta ad hoc indossata sopra la consueta divisa. Un gesto che la preside della scuola sr. Mary Devashree ha punito, imponendo alle 80 studentesse di togliersi queste camicette.
Alimentata dai soliti ambienti nazionalisti indù, la vicenda si è trasformata in fretta in un caso. Le lamentele dei genitori e di alcuni gruppi locali, hanno spinto il vice commissario di Dhanbad Madhwi Mishra a formare un comitato di cinque membri per indagare sulla questione. Anche l'Autorità per i servizi legali dello Stato di Jharkhand ha disposto un'indagine chiedendo un rapporto. All’elenco non poteva mancare la Commissione nazionale per la protezione dei diritti dell'infanzia (NCPCR) guidata da Priyang Kanoongo, un esponente del Bjp che non perde occasione per utilizzare questo organismo pubblico per attaccare le scuole cristiane: anche lui ha ordinato al Comitato per il benessere del bambino (CWC) di indagare sull'incidente.
Di fronte a tanto clamore le stesse suore del Carmelo apostolico hanno inviato un indagine interna, sospendendo prudenzialmente la preside dalle sue responsabilità amministrative: “Se necessario, saranno raccomandate misure correttive appropriate”, ha dichiarato sr. Maria Kirti, responsabile provinciale della congregazione.
Ma tutto questo rischia di far perdere di vista il servizio che questa scuola da più di 70 anni offre in Jharkhand. A riconoscerlo è stato con una dichiarazione la stessa amministrazione di Dhanbad, mentre anche un gruppo di ex alunne ha diffuso una nota che invita a difendere questa istituzione creata in un piccolo villaggio come Digwadih. “Abbiamo un profondo debito di riconoscenza nei confronti delle suore e delle insegnanti per il loro lavoro e la loro dedizione che ci hanno fatto diventare ciò che oggi siamo”.
Sr. Mary Devashree - la preside finita sotto accusa - racconta ad AsiaNews di essersi semplicemente opposta a un’attività che non è scolastica e aver chiesto di indossare la regolare divisa. “Nella nostra scuola - ricorda - abbiamo 1.300 alunne e solo il 2% sono cristiane. L'emancipazione delle ragazze attraverso un'istruzione di qualità e un'educazione ai valori è sempre stata la missione della nostra scuola. Il motto della nostra fondatrice, madre Veronica, era ‘l'educazione delle ragazze di tutte le classi e di tutti i credi’ e la nostra educazione è diretta allo sviluppo integrale della persona. Vogliamo formare donne capaci di rispondere alle sfide della vita con gioia e donne le cui scelte e decisioni siano guidate da giusti valori”.
Da parte sua l'arcivescovo Elias Gonsalves, presidente della Commissione per l'educazione e la cultura della Conferenza episcopale indiana (CBCI), ha commentato ad AsiaNews: “La Chiesa cattolica in India è stata in prima linea nell'educazione delle ragazze e le notizie diffuse sono manipolate”.
18/07/2017 11:40
27/10/2023 11:34
14/11/2022 12:39
26/04/2019 10:58