Jharkhand, una Quaresima "itinerante" tra i tribali Mundari
Mumbai (AsiaNews) - Partirà domani nella diocesi di Jamshedpur (Jharkhand) una Quaresima itinerante "per proclamare l'amore di Dio ai tribali Mundari, oltrepassando montagne e fiumi". L'idea è di p. Lino Fernandes sfx, missionario del Pilar che amministra la parrocchia di Beata Madre Teresa di Siadih, frequentata da 45 famiglie sparse in 25 villaggi. "Dieci di questi villaggi - spiega il sacerdote ad AsiaNews - sono distanti anche 15-20 km, ma tutti hanno bisogno di uguale attenzione".
La spinta a compiere questo viaggio viene dalla volontà di portare la Parola di Dio a tutti. "Evangelizzare - sottolinea p. Fernandes - vuol dire essere coinvolti nello sviluppo di ogni essere umano; vivere le realtà sociali anche difficili; portare pace e riconciliazione; costruire comunità umane nel contesto delle loro culture; accompagnare le persone nel loro pellegrinaggio verso Dio, ferite e in costante ricerca come tutti noi siamo. Evangelizzare ci invita a rispettare le tradizioni e le esperienze religiose della gente, come umili cercatori, offrendo la nostra guida basata sulla fede".
Il primo villaggio sarà quello di Badani, uno dei più vicini alla chiesa, mentre gli ultimi saranno Dumali e Chhatnibeda. "Raggiungeremo questi due l'8 aprile. Per farlo, dovremo raggiungere la base di una collina, e poi oltrepassarla a piedi". In tutte le sue visite il missionario sarà accompagnato da un sacerdote, una suora, un catechista del villaggio e da alcuni bambini che frequentano l'ostello della parrocchia. Per organizzare il viaggio il parroco ha chiesto il permesso a tutte le comunità Mundari, che hanno acconsentito.
"In ogni villaggio - racconta il missionario - inizieremo con il sacramento della Riconciliazione, per poi compiere le 13 stazioni della Via Crucis. È un modo potente di evangelizzare: coinvolgiamo tutta la comunità, dando ai non battezzati una testimonianza di fede immensa. Dopo facciamo un po' di catechismo, alla quale tutti sono invitati. Proclamiamo l'amore di Dio per la gente e la Sua speciale attenzione per i poveri e gli emarginati. Le sofferenze di Cristo trovano spazio nei loro cuori, così come il sacrificio di sangue, che è vicino alle tradizioni tribali. Sono colpiti dal fatto che Dio abbia sacrificato il suo unico figlio per ciascuno di noi".
Negli ultimi due villaggi che il missionario visiterà vivono solo quattro famiglie in ciascun nucleo. "È stancante - ammette -, ma l'amore di Cristo ci esorta ad annunciare la Buona Novella ai tribali. Anche a quelli che sono in zone remote".