Java: sette morti in raid dell’antiterrorismo. Attentati devastanti nei piani degli estremisti
Jakarta (AsiaNews) - È di sette sospetti terroristi uccisi il bilancio di tre diversi raid compiuti dai reparti speciali dell'anti-terrorismo nelle ultime 24 ore, nel contesto di una maxi-operazione delle forze di sicurezza indonesiane contro le frange islamiste ed estremiste interne. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il gruppo stava architettando un devastante attentato al più importante centro commerciale del Paese (e di tutta il sud-est asiatico), il Glodok-Harco a Jakarta Kota. In caso di successo, sarebbe stato un durissimo colpo non solo in vite umane, ma anche e soprattutto per l'economia della nazione visto che l'area è una delle mete più importanti per gli affari e la circolazione di denaro contante, oltre che garantire moltissimi posti di lavoro.
I blitz dell'antiterrorismo hanno riguardato la città di Bandung, capoluogo della provincia di West Java, e i distretti di Kebumen e Batang nella provincia di Java centrale. I sospetti sono morti dopo un conflitto a fuoco durato almeno cinque ore; alla fine la polizia ha deciso per l'assalto, visto che i guerriglieri asserragliati nelle case - prese in affitto - non erano intenzionati ad arrendersi. All'interno sono state rinvenute pistole e altre armi pesanti, a conferma che i gruppi si stavano preparando a colpi clamorosi.
Fra gli obiettivi delle cellule estremiste vi era dunque il più importante e imponente centro commerciale per apparecchiature elettroniche di tutto il sud-est asiatico, famoso nell'area col soprannome di Glodok-Harco. L'attentato avrebbe avuto conseguenze devastanti sul piano economico: nella zona operano anche migliaia di indonesiani di etnia cinese, che hanno avviato moltissime attività e negozi non solo nel settore dell'elettronica. La zona è anche famosa per i locali notturni e i ristoranti e per questo affollata a ogni ora del giorno e della notte.
Boy Rafli Amar, vice-portavoce della polizia, riferisce inoltre che le bande in passato hanno compiuto diverse rapine nelle banche, per racimolare il denaro necessario a finanziare la lotta estremista. E durante i colpi non si facevano scrupolo ad ammazzare chiunque fosse di intralcio ai loro piani, arrivando a raccogliere in un anno oltre un trilione di rupie (oltre cento milioni di dollari).
Fra i leader vi era anche Abu Roban, alias Untung, alias Bambang Nangka, attivo nella provincia delle Sulawesi centrali e volto noto delle unità di intelligence per i legami col terrorista filippino Abu Omar.
21/02/2017 09:04