Java-Sumatra, le vittime del disastro sono 281. Gli esperti: ‘Possibile’ un altro tsunami
Le onde si sono abbattute su cinque distretti: Pandeglang, Serang, South Lampung, Tanggamus e Pesawaran, tutti nelle province di Banten e Lampung. Vandalismo, mancanza di fondi, difetti tecnici hanno causato il mancato funzionamento del sistema di allarme. L’attività dell’Anak Krakatau può innescare ulteriori smottamenti sottomarini.
Jakarta (AsiaNews) – Il bilancio dello tsunami che ieri si è abbattuto sulle località turistiche del Sanda Strait, fra Java e Sumatra, è salito a 281 vittime (207 delle quali solo a Pandeglang). I feriti sono 1.106, i dispersi 57 e gli sfollati 11.687. È quanto emerge dall’ultimo bollettino dell’Agenzia nazionale per la mitigazione dei disastri (Bnpb), secondo cui “il numero dei morti è destinato a salire ancora”. Intanto, gli esperti internazionali avvisano: “Il pericolo di un altro tsunami non è da escludere”.
Il disastro si è abbattuto su cinque distretti: Pandeglang, Serang, South Lampung, Tanggamus e Pesawaran, tutti nelle province di Banten e Lampung. Danni sono stati riportati anche a Panimbang Beach, Tanjung Lesung Beach, Teluk Lada Beach e Sumur Beach. La maggior parte delle vittime è stata rinvenuta al Mutiara Hotel Carita Cottage, al Sambolo Village e al Tanjung Lesung Hotel.
L’inaspettato tsunami è stato prodotto da un’eruzione e da una frana vasta 640mila mq e creatasi sul monte-vulcano Anak Krakatau (lett.: il figlio del monte Krakatua). Gli abitanti di South Lampung, Anyer Beach e Pandenglang non hanno ricevuto alcun preavviso dalle autorità locali su eventuali minacce provenienti dall’oceano. Sutopo Purwo Nugroho, portavoce della Bnpb, dichiara che “vandalismo, mancanza di fondi, difetti tecnici hanno causato il mancato funzionamento del sistema di allarme tsunami”.
Il maltempo rende più difficile il lavoro dei soccorritori, che hanno evacuato oltre 3mila persone a Pandeglang. Man mano che l'attività vulcanica continua, gli esperti non escludono la possibilità di un altro tsunami nel Sunda Strait. Richard Teeuw, dell’Università di Portsmouth (Regno Unito) avverte: “Le probabilità sono alte, perché l’Anak Krakatau può innescare ulteriori smottamenti sottomarini”. Jacques-Marie Bardintzeff, dell’Università Paris-Sud (Francia) sottolinea che “dobbiamo essere cauti, ora che il vulcano è stato instabile”.
Il presidente indonesiano Joko “Jokowi” Widodo, che è ancora nella remota regione di Banggai (nelle Sulawesi centrali), ha ordinato a Hadi Tjahjanto, ministro per gli Affari sociali e comandante delle Forze armate indonesiane, di monitorare la situazione sul campo e coordinare gli aiuti.
28/12/2018 12:40