Jakarta: nel nuovo governo una donna e un cattolico, Jokowi "attento alla morale" dei ministri
Jakarta (AsiaNews) - Dopo giorni di voci, speculazioni e toto-nomi sulla composizione del nuovo esecutivo, il neo presidente indonesiano Joko "Jokowi" Widodo ha diffuso la lista della squadra di governo, suscitando pareri contrastanti fra addetti ai lavori e società civile. Da un lato, costituisce un punto di rottura rispetto al recente passato la nomina di una donna (la prima) al dicastero degli Esteri e di un ministro cattolico ai Trasporti; pareri positivi, inoltre, per la scelta di due tecnocrati in posizioni chiave dell'economia, per avviare il programma di riforme. Dall'altra, secondo i critici emerge in modo sin troppo netto l'influenza dell'ex capo di Stato Megawati Sukarnoputri, la "matriarca" e padrona assoluta del partito - Indonesian Democratic Party Struggle (Pdip) - che ha sostenuto l'ascesa politica dell'ex governatore di Jakarta.
Nel tardo pomeriggio di ieri, dal proprio ufficio allo State Palace, il presidente Jokowi ha presentato la squadra di governo, composta in maggioranza da persone che si sono distinte nel proprio lavoro e nell'arco della carriera professionale. Fra questi Susi Pujiastuti, fondatrice e amministratore delegato della Susi Air, compagnia di velivoli ultraleggeri che opera nelle aree più remote dell'Indonesia. A lei è affidato il ministero per la Pesca e gli affari marittimi.
A sorpresa il presidente ha voluto - per la prima volta - affidare a una donna anche il delicato dicastero degli Esteri, al quale andrà la diplomatica di carriera Retno Marsudi, finora ambasciatrice nei Paesi Bassi. Nella nuova squadra di governo indonesiana, la nazione musulmana più popolosa al mondo, vi sono otto donne su 34 posti disponibili; almeno 18 i tecnocrati, mentre gli altri ruoli sono stati affidati a personalità di partito. Una scelta, quest'ultima, che ha sollevato più di una perplessità fra gli stessi sostenitori di Jokowi, che hanno chiesto di evitare "nomine politiche".
Widodo gode del sostegno e dell'affetto della grande maggioranza del popolo indonesiano; tuttavia, analisti ed esperti di politica locale avvertono che si tratta di una fiducia "a tempo" che, in mancanza di risultati concreti nei settori dell'istruzione, della sanità e delle infrastrutture, potrebbe presto svanire. E la scelta di un esecutivo di "compromesso" ha già sollevato i primi malumori.
Tra i ministri del nuovo esecutivo vi è anche un cattolico, Ignatius Jonan, attuale direttore delle ferrovie dello Stato, al quale Jokowi ha affidato il ministero dei Trasporti. Alla Sanità un'altra donna, Nina Anfasa Moeloek, già possibile ministro cinque anni fa al secondo mandato di Yudhoyono, ma scartata a poche ore dall'ufficializzazione dell'incarico.
Nella scelta della squadra di governo Jokowi ha prestato attenzione alla professionalità e alla integrità morale, chiedendo una verifica approfondita dei curricula e delle candidature alla Commissione anti-corruzione e al Fisco. L'attenzione alla pulizia e all'onestà non è bastata però a evitare critiche da parte di oppositori e una parte dei propri sostenitori. Desta perplessità e critiche, infatti, la presenza di personalità vicine alla ex presidente Sukarnoputri, fra cui la figlia Puan Maharani alla Cultura e sviluppo umano, il braccio destro nel partito Cahyo Kumolo ministro degli Interni e Sofyan Djalil - ex ministro dell'Industria all'epoca della presidente Megawati - ora agli Affari economici.