Jakarta: muore Jakob Oetama, fondatore del Kompas Daily
Figura iconica del giornalismo indonesiano, ha lanciato il noto quotidiano nel 1965. Con l’appoggio della locale Chiesa cattolica, egli ha promosso nel Paese il pluralismo etnico, sociale e religioso. Card. Suharyo: Era un uomo di “buone virtù”; il suo giornale è la “coscienza del popolo”.
Jakarta (AsiaNews) – Jakob Oetama, fondatore del Kompas Daily, e figura iconica del giornalismo indonesiano, è morto oggi a 88 anni. Conosciuto con la sua affettuosa iniziale “JO”, in quanto tutti i giornalisti del suo quotidiano si firmano con le sole iniziali, egli versava in cattive condizioni da settimane. Le sue spoglie saranno sepolte domani nel Cimitero degli eroi di Kalibata, a Jakarta Sud.
Con il suo socio, l’uomo d’affari cinese Peter Canisius Ojong, e grazie al sostegno dell’allora ministro delle Piantagioni Frans Seda, Oetama ha pubblicato il primo numero del Kompas il 28 giugno 1965. Negli anni, esso è diventato il giornale più importante e influente della nazione.
L’idea di lanciare Kompas è venuta dal generale Ahmad Yani, al tempo capo dell’esercito. Egli ha esortato il ministro Seda a trovare giornalisti professionisti “bravi e cattolici” per fondare un quotidiano imparziale e indipendente. L’obiettivo era quello di affrontare la crescente influenza del Partito comunista indonesiano, legato a Sukarno, il primo presidente del Paese. La pubblicazione ha ricevuto sin dall’inizio l’appoggio della locale Chiesa cattolica, che ne ha finanziato anche le attività.
Prima di pubblicare il Kompas, Oetama è stato caporedattore del settimanale cattolico Penabur; insieme a Oyong ha pubblicato anche la rivista Intisari. Nato in un villaggio vicino al più grande tempio buddista del mondo, il Borobudur, a Magelang (Giava centrale), nei suoi anni giovanili egli è stato un seminarista. Dopo aver completato i suoi studi al Seminario minore di Mertoyudan, si è laureato all’università Gadjah Mada di Yogyakarta; dopo la laurea, per un periodo ha insegnato nelle scuole superiori.
Al momento del lancio di Kompas, Oetama è riuscito a reclutare i migliori giornalisti. Li sceglieva di varie etnie per promuovere nel Paese il pluralismo culturale, sociale e religioso, senza cedere agli interessi di particolari gruppi politici. È alla “neutralità” editoriale che la testata deve appunto il suo successo. Per due volte, nel 1965 con Sukarno, e nel 1978 con Suharto, il Kompas non ha potuto pubblicare perché la sua posizione era invisa alle autorità.
In un’intervista esclusiva ad AsiaNews, il card. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, arcivescovo di Jakarta e presidente della Conferenza episcopale indonesiana, ha voluto ricordare la figura di Oetama: “Il suo nome significa ‘buone virtù’, e lui ne aveva tante”.
Il porporato spiega che la parola “Oetama” si riferisce anche alla vocazione personale alla perfezione, che è un carattere fondamentale per raggiungere la pienezza della fede cristiana.
“Oetama – aggiunge il card. Suharyo – ha perseguito la stessa ‘pienezza’ dell’essere buoni cristiani attraverso il giornalismo e il suo giornale”. Secondo l’arcivescovo della capitale, è grazie a Oetama che il Kompas è diventato la “coscienza del popolo”, come recita il suo motto.
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