Jakarta, tentato attacco al palazzo presidenziale: arrestata una simpatizzante dell'Isis
Siti Elina stava per introdursi nella sede di governo armata di pistola. L'agenzia antiterrorismo ha sottolineato il crescente reclutamento di donne solitarie. L'attentatrice aveva condiviso sui propri social post di propaganda islamista.
Jakarta (AsiaNews) - L’agenzia nazionale antiterrorismo (Bnpt) sta indagando sul caso di una donna che il 25 ottobre ha tentato di introdursi armata di pistola nel palazzo presidenziale. Si tratta di un “lupo solitario” che ha tentato - senza successo - di sparare alle guardie di sicurezza, ha detto la polizia locale.
Il direttore della Bnpt, Ahmad Nurwakhi, ha dichiarato che l’attentatrice, Siti Elina, è una sostenitrice dell’organizzazione terroristica Hizbut Tahrir, bandita dal governo indonesiano nel 2019. La donna aveva condiviso sui propri profili social post di propaganda dello Stato islamico e al momento sono in corso le indagini per ottenere informazioni sull’eventuale coinvolgimento di altre parti. Nella sua casa a Jakarta Nord la squadra antiterrorismo ha confiscato decine di pistole e fucili. Anche il marito sembra essere un sostenitore dello Stato islamico in Indonesia.
Nurwakhid ha sottolineato il crescente coinvolgimento di donne solitarie in atti di terrorismo: “È una nuova tendenza, soprattutto da parte dell'Isis”, ha detto. Vengono reclutate come “spose” e addestrate fino a compiere il “martirio jihadista”.
Secondo un ufficiale di polizia, il caso di Siti Elina richiama altri due tentati attacchi: nel 2016 Dian Yuli Novi era stata arrestata perché sospettata di voler compiere un attentato sempre al palazzo presidenziale insieme ad altre persone. Nel 2021 Zazkia Aini è stata uccisa invece dalle Forze di sicurezza per aver tentato di colpire il quartier generale della polizia a Jakarta.