Jakarta, individuata la scatola nera dell’aereo caduto. Il dolore delle famiglie distrutte
Sommozzatori dell’esercito e della marina, draghe, gru e palloni usati per rimuovere i relitti dell’aereo. Recuperate diverse salme e parti di corpi. Si procede all’identificazione attraverso Dna messo a disposizione delle famiglie dei passeggeri. Sull’aereo vi erano 50 passeggeri – 43 adulti e 7 bambini – insieme a 12 membri dell’equipaggio. Famiglie intere sono fra le vittime. Un 24enne si è salvato per un caso: all’ultimo momento ha preferito il traghetto all’aereo perché non aveva soldi sufficienti per pagare il test anti-Covid.
Jakarta (AsiaNews) – Nelle prime ore di stamattina, l’ammiraglio Abdul Rasyid Kacong, comandante in capo della Marina, ha confermato che è stata individuata la scatola nera dell’aereo SJ-182 della Sriwijaya Air che due giorni fa si è inabissato in mare al largo dell’isola Seribu.
La scatola nera dovrebbe trovarsi sotto una coltre di resti dell’aereo distrutto nell’impatto con la superficie marina e le forze armate navali hanno approntato una squadra di sommozzatori, delle gru e dei palloni per riuscire a spostare i resti e recuperarla.
L’ammiraglio Kacong ha anche confermato che sono stati recuperati diverse salme o parti di corpi delle vittime, insieme ad altre parti dell’aereo.
La polizia indonesiana sta lavorando per l’identificazione delle salme. Per questo essa conferma di aver ricevuto almeno 40 tipi di Dna dalle famiglie dei passeggeri, che si ritiene siano tutti morti. Il portavoce della polizia, gen. Rusdi Hartono, ha dichiarato che 14 tipi di Dna vengono da Jakarta, 24 da Pontianak, 1 da East Java e un altro da Sulawesi.
Sull’aereo vi erano 50 passeggeri – 43 adulti e 7 bambini – insieme a 12 membri dell’equipaggio.
Il jet, un Boeing 737-500 era partito da Jakarta per Pontianak, la capitale del West Kalimantan, ma alle 2.40 pm, la torre di controllo dell’aeroporto internazionale Soekarno-Hatta ha perso il contatto. Finora si pensa che l’aereo sia precipitato verso le 2.16, perdendo quota in pochissimo tempo.
La compagnia Sriwijaya Air sostiene che il velivolo era in buone condizioni, nonostante i suoi 27 anni di operazioni. Ma le famiglie delle vittime sostengono il contrario e lamentano che la compagnia abbia fatto cambiare aereo all’ultimo momento.
In effetti, in origine i passeggeri avrebbero dovuto volare con un velivolo della NAM Air, sussidiaria della Sriwijaya Air. Ma come spesso capita in questo periodo difficile dei trasporti aerei, per “motivi tecnici” (che vuole dire per un numero troppo piccolo di passeggeri o per reali motivi tecnici), i passeggeri sono stati trasferiti su un altro volo, con stessa tratta, ma in orario differente.
Nei media indonesiani si accumulano le storie tragiche sull’incidente. Fra tutte vi è la storia di una famiglia dell’isola di Bangka, che è stata annientata. Sull’aereo vi erano Risky Wahyudi, 26 anni, insieme alla moglie Indah Halimah Putri, anch’ella 26enne, e il loro piccolo di un mese, Arcana Nadhif Wahyudi. Anche la madre di Risky e suo cugino erano sull’aereo. Tutti ora attendono di essere identificati fra i corpi recuperati.
Un altro gruppo familiare distrutto è quello di Ratih Windania, una donna incinta, insieme alla sua bambina Yumna di 2 anni, il nipote Athar Rizki Riawan di 8 anni. Con loro volavano anche lo zio Tony Ismail e la zia Rachmawati.
Yaman Zai, nativo dell’isola di Nias (Nord Sumatra), ha perso sua moglie e i tre figli. Da un anno lavora a Pontianak e sabato mattina aspettava di rivedere rivedere i suoi familiari, aspettando all’aeroporto. Ora aspetta per il riconoscimento delle salme recuperate.
Il 24enne Paulus Yulius Kollo, invece, è stato fortunato. Originario di East Nusa Tenggara, si è salvato perché all’ultimo momento ha deciso di prendere un traghetto e non l’aereo per giungere a Pontianak: si era accorto di non avere abbastanza soldi per pagare il test obbligatorio sul Covid. Il suo nome era ancora nella lista dei passeggeri.
12/01/2021 12:37