Israele riceve “il più grande pacchetto di aiuti militari” dagli Stati Uniti
Aiuti per 34 miliardi di euro. Netanyahu aveva chiesto 4,5 miliardi all’anno. Le condizioni: il pacchetto e “tutto compreso”, senza ulteriori aiuti dal Congresso; Israele dovrà spendere i fondi nell’industria bellica Usa e non in quella locale. L’applauso di Hillary Clinton. Senza freni le colonie illegali israeliane.
Gerusalemme (AsiaNews) –Gli Stati Uniti hanno accordato a Israele un pacchetto di aiuti militari per 38 miliardi di dollari Usa (34 miliardi di euro) da spalmare in 10 anni. Le due amministrazioni lo definiscono “il più grande impegno di aiuti militari nella storia degli Stati Uniti”. L’accordo prende il via nel 2019 e dura fino al 2028.
Nei mesi scorsi il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva fatto pressioni perché gli aiuti ad Israele fossero di almeno 4,5 miliardi di euro all’anno. Ma gli Usa hanno decretato che tali aiuti siano di 3,8 miliardi. Al presente, un accordo che scade nel 2018 prevede aiuti per 3,1 miliardi. In più, nel nuovo accordo vi sono dei limiti: Israele non potrà chiedere ulteriori aiuti al Congresso (meno che in casi di estrema emergenza); potrà usare i fondi solo per acquistare armi statunitensi e non sostenere l’industria bellica israeliana. L’accordo presente permetteva a Israele di usare il 26,3% per acquisti nell’industria bellica domestica.
I rapporti fra l’amministrazione Usa e il governo di Netanyahu erano tesi da tempo, dopo l’assenso dato da Washington all’accordo sul nucleare iraniano, criticato con forza dal premier israeliano.
Ma più dell’80% dei senatori Usa si sono espressi a favore di un accordo militare da firmare al più presto. Netanyahu aveva perfino espresso orgogliose dichiarazioni sulle sue capacità di strappare un migliore accordo dopo la presidenza di Barack Obama.
Hillary Clinton, candidata democratica alla presidenza, da sempre sostenuta dalle lobby israeliane, ha applaudito al nuovo accordo, che “aiuterà a rendere più solido e netto il cammino della relazione di difesa Usa-Israele nel XXI secolo”.
Secondo analisti, il nuovo accordo, oltre ad aiutare le stesse industrie belliche americane, aiuterà Israele a combattere contro Hezbollah che nella guerra in Siria hanno accumulato ingenti armamenti.
Ma secondo gruppi pro-Palestina la vera vittima di questo accordo è la prospettiva di un piano di pace fra Israele e Palestina. Tale piano e dialogo sono bloccati per il continuo espandersi degli insediamenti illegali di coloni israeliani in territorio palestinese, un fatto illegale dal punto di vista internazionale. Con la firma dell’accordo, gli Usa perdono una leva per costringere Israele a rientrare nel dialogo. Del resto, sebbene Washington abbia spesso criticato tali insediamenti, non ha mai ottenuto alcun congelamento.