Israele "obietta" ufficialmente all'intronizzazione di Teofilo III
Il governo israeliano si oppone alla cerimonia, intesa come un invalidamento della rimozione del patriarca Ireneo I. Replica del patriarcato: "Interferenza diretta ed inappropriata, mina l'autonomia della Chiesa e la libertà religiosa".
Tel Aviv (AsiaNews) Il governo israeliano ha messo in guardia ieri il patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Teofilo III dal celebrare la cerimonia di intonazione prevista per il 22 novembre. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz.
Tzachi Hanegbi, ministro israeliano con delega agli affari di Gerusalemme dell'ufficio del primo ministro, ha comunicato l'avvertimento in una lettera consegnata ieri mattina ad Ahmed Mughrabi, l'avvocato che rappresenta il patriarcato. Nella lettera vi è scritto che "lo Stato obietta alla celebrazione di questa cerimonia, intesa come un invalidamento della rimozione del patriarca Ireneo I, mossa non riconosciuta da Israele come prevede la legge".
La risposta alla lettera è stata fornita sempre ieri dal patriarcato: "Con tutto il dovuto rispetto il patriarca, il sinodo ed il patriarcato ritengono la vostra lettera sorprendente ed inaccettabile, poiché costituisce un'interferenza diretta ed inappropriata nelle loro autonomie come gruppo religioso e nella libertà religiosa dei membri della congregazione greco-ortodossa".
Teofilo III è stato eletto dal Sinodo della chiesa greco-ortodossa 2 mesi fa al posto di Ireneos I. Fonti del patriarcato affermano che i leader della chiesa vogliono intronare il nuovo patriarca con una cerimonia ufficiale alla Chiesa del Santo Sepolcro, nella parte vecchia di Gerusalemme, e dopo la cerimonia offrire un ricevimento per i capi delle varie confessioni religiose ed i diplomatici al Notre Dame Hotel.