Israele e Hamas siglano la tregua con la mediazione dell’Egitto
Dagli altoparlanti delle moschee della Striscia è risuonato il grido “Allah Akbar”. Decine di migliaia di persone nella Striscia e in Palestina hanno celebrato il cessate il fuoco. In 11 giorni di combattimenti 232 vittime palestinesi, di cui 65 minori. In Israele 12 morti, due i bambini. Soddisfazione dall’Onu e dagli Stati Uniti.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - Nella notte, con la mediazione dell’Egitto, Israele e il gruppo militante palestinese di Hamas hanno raggiunto l’accordo per una tregua dopo 11 giorni di intensi bombardamenti che hanno causato centinaia di morti, anche bambini. Nei giorni scorsi un leader del movimento estremista che domina la Striscia aveva annunciato il raggiungimento “a giorni” del cessate il fuoco, mentre sul terreno a Gaza la situazione appare drammatica con ospedali al collasso per le vittime della guerra che si sommano ai malati Covid.
Dagli altoparlanti delle moschee della Striscia è risuonato il grido “Allah Akbar” (Dio è grande), mentre decine di migliaia di persone si sono riversate in piazza per celebrare la fine dell’ennesimo conflitto lampo. Diverse emittenti arabe hanno rilanciato le immagini di gente in piazza intente a festeggiare. Le celebrazioni hanno coinvolto anche diverse città della Palestina, con fuochi d’artificio, clacson, trombette e colpi di arma da fuoco per aria.
Il cessate il fuoco mediato dall’Egitto che include anche la Jihad islamica, il secondo gruppo combattente della Striscia, è frutto della crescente pressione internazionale nel tentativo di fermare il bagno di sangue. Dall’inizio dei combattimenti, il 10 maggio scorso, si contano almeno 232 vittime palestinesi a Gaza, fra cui 65 minori di età, e oltre 1900 feriti. Israele ritiene di aver ucciso nei bombardamenti almeno 160 combattenti nemici. Le vittime israeliane sono invece in tutto 12, con centinaia di feriti, in seguito ai lanci di razzi di Hamas e della Jihad Islamica.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha accolto con favore il cessate il fuoco, entrato in vigore alle 2 ora locale (l’una di notte in Italia), ma al tempo stesso ha chiesto ai leader di avviare un “dialogo serio” sulle radici del conflitto. Egli ha lanciato un appello alla comunità internazionale perché si unisca agli sforzi Onu per un “robusto pacchetto di sostegni” finalizzato “alla ripresa e alla ricostruzione”.
Soddisfazione e ottimismo viene espresso anche dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale dice di credere “in una genuina opportunità per fare progressi” e di impegnarsi “a lavorare per una soluzione”. In questa fase, afferma, si è rivelato fondamentale il ruolo dell’Egitto. Una nota dell’ufficio del Primo Ministro ad interim Benjamin Netanyahu conferma che l’esecutivo ha accolto “all’unanimità la proposta degli esperti della sicurezza [...] di accogliere l’iniziativa egiziana per un cessate il fuoco reciproco e senza condizioni”. Hamas e Jihad islamica hanno diffuso un comunicato in cui confermano l’accoglimento del cessate il fuoco, dopo aver lanciato oltre 4300 razzi verso il territorio israeliano, la maggior parte dei quali intercettati dal sistema di difesa “Iron Dome”.
29/07/2021 08:53