Israele accusa World Vision di aver regalato milioni di dollari ad Hamas
Mohammed Halabi, responsabile dei progetti del gruppo umanitario a Gaza, avrebbe inviato 7,2 milioni di dollari all’anno agli islamisti a partire dal 2010. L’uomo è stato arrestato a giugno al confine con Israele. Vertici di World Vision: “Per ora non ci sono prove per credere alle accuse”.
Gaza (AsiaNews/Agenzie) – L’agenzia di intelligence israeliana Shin Bet ha accusato il responsabile dell’organizzazione umanitaria World Vision a Gaza di avere finanziato Hamas con milioni di dollari. Mohammed Halabi avrebbe dirottato circa il 60% dei fondi destinati a Gaza nelle casse del movimento islamista a partire dal 2010. World Vision ha risposto dicendo che al momento non ci sono prove per credere alle accuse.
In una dichiarazione, il gruppo umanitario assicura che “controlleremo con cura tutti i dati che ci sono stati presentati e prenderemo misure adeguate sulla base di queste prove”.
Hamas ha smentito ogni coinvolgimento e attraverso uno dei suoi portavoce ha negato di avere contatti con Halabi.
La Shin Bet ha reso noto che Mohammed Halabi, 38 anni, è stato arrestato lo scorso giugno sul confine nei pressi di Erez con l’accusa di terrorismo. Secondo le stime israeliane, l’uomo avrebbe fornito alle brigate Izz al-Din al-Qassam (frangia armata di Hamas) circa 7,2 milioni di dollari all’anno. Per fare questo egli presentava falsi progetti e registrava membri di Hamas come impiegati delle strutture umanitarie.
Israele afferma che Halabi avrebbe fatto giungere ad Hamas anche una gran quantità di materiali di scarto e tubi che gli islamisti avrebbero usato per costruire tunnel sotterranei.
World Vision lavora in cooperazione con le Nazioni Unite in diversi Paesi del mondo. È presente in Israele e nei territori occupati palestinesi dal 1975. In un documento del 2015, il gruppo umanitario ha dichiarato di aver dato assistenza a circa 90mila persone a Gaza, dove vivono quasi 2 milioni di persone dipendenti da aiuti esteri.
I vertici dell’Onu si sono detti “al corrente delle gravi accuse” mosse da Israele.