31/10/2013, 00.00
ISRAELE - PALESTINA
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Israele, un call center (finanziato dallo Stato) vende abitazioni illegali in Cisgiordania

Creata dall'Amana, società di costruzioni legata del Consiglio degli insediamenti (Yesha Council), la struttura è attiva da quattro anni. In questo periodo ha venduto a clienti stranieri inconsapevoli centinaia di lotti in territorio palestinese. L'Amana è sostenuta dalla World Zionist Organization, organizzazione finanziata dallo Stato.

Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) - Il Dipartimento per gli insediamenti della World Zionist Organization, organizzazione finanziata dal governo israeliano, vende lotti di abitazioni illegali nella West Bank grazie a un call center pagato con il denaro pubblico. Secondo un'inchiesta di Haaretz, quotidiano israeliano, l'organizzazione agisce indisturbata da quattro anni e avrebbe venduto centinaia di case e terreni in insediamenti fuori legge, il tutto all'insaputa delle autorità.

Per gestire il call-center la World Zionist Organization (Wzo) ha trasferito dal 2009 al 2013  più di 200mila euro all'Amana, la società che costruisce gli insediamenti per conto dello Yesha Council, l'organo che riunisce i consigli comunali dei lotti abitativi della West Bank. Il finanziamento è avvenuto senza alcuna gara d'appalto o verifica da parte dell'organizzazione sul corretto utilizzo di finanziamenti pubblici.

Dall'inchiesta di Haaretz emerge che il call center opera in inglese  e si rivolge soprattutto a ebrei residenti all'estero. Gli operatori offrono al cliente informazioni molto dettagliate fra cui piante, fotografie, rilevamenti della case senza fare alcuna distinzione fra lotti approvati dal governo e aree costruite senza permessi dai coloni su terreni di proprietà dei palestinesi. Gli stessi giornalisti del quotidiano israeliano hanno testato il call center, fingendosi interessati a un acquisto. L'operatore ha proposto una casa nella colonia di Eli che fa parte di un gruppo di abitazioni abusive.

La Wzo è accusata di fare profitti illegali con le sue attività abusive sfruttando i finanziamenti dello Stato, che vengono distribuiti ogni anno senza alcuna verifica. Negli ultimi anni il fatturato dell'organizzazione è più che raddoppiato e nel 2012 è passato da 12milioni di euro a 55milioni.

Tali speculazioni erano state già rese note nel Sasson's report del 2005, rapporto commissionato dal premier Ariel Sharon per fare luce sugli abusi compiuti dalle amministrazioni, che per anni avevano deviato milioni di dollari di fondi statali per costruire insediamenti illegali in Cisgiordania.

L'aumento degli insediamenti finanziati dal governo israeliano ha reso impossibile l'unità territoriale della Cisgiordania ed è a tutt'oggi il principale ostacolo ai negoziati di pace fra Israele e Palestina.

Si stima che i coloni israeliani in territorio palestinese siano circa 500mila. La tendenza è aumentata con il governo guidato dal conservatore Benjamin Netanyahu che invece di congelare i permessi per la costruzione di unità abitative favorisce invece lo sviluppo degli insediamenti nelle aree occupate. Ieri il governo israeliano ha approvato altri 1500 nuove unità abitative a Gerusalemme est, che potrebbero salire a 5mila entro i prossimi mesi. La notizia è stata diffusa un giorno dopo il rilascio di 26 detenuti palestinesi. 

 

 

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