Israele, gli ultraortodossi contro la leva obbligatoria: via dal governo
Gli Haredim minacciano di abbandonare la coalizione al governo qualora la norma fosse approvata. In base ad essa, saranno costretti a raggiungere una “quota” che crescerà ogni anno per 10 anni. Se non rispettata, verrà ridotto il bilancio delle scuole.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Gli ebrei ultraortodossi non hanno intenzione di abbracciare le armi. Lo ha ribadito Yaakov Litzman, vice ministro della Salute e capo del partito United Torah Juidaism (Utj): se il disegno di legge per l’arruolamento dei giovani ultraortodossi verrà approvato, l’Utj “abbandonerà la coalizione di governo”.
Ieri sera, il Comitato ministeriale per la legislazione ha accolto in prima lettura un progetto legislativo per la coscrizione degli “Haredim” (ultraortodossi). Per essere approvata, la proposta di legge dovrà essere sottoposta ad altre due letture. In base ad essa, il numero dei coscritti annuali dovrebbe aumentare ogni anno per 10 anni e in caso di mancato adempimento, verrebbero imposte crescenti sanzioni monetarie, riducendo il bilancio delle scuole rabbiniche ortodosse “yeshiva”.
La norma vigente impone a tutti i ragazzi e le ragazze al di sopra dei 18 anni l’obbligo di servire nell’esercito. Gli Haredim sono esentati dalla leva militare sin dalla nascita di Israele, quando vi erano solo 400 studenti di yeshiva. Ora, il crescente numero dovuto alla forte natalità e le sovvenzioni statali di cui godono irritano parte della società laica israeliana, che li considera “parassiti”. Da anni, gli Haredim si oppongono con forza a qualsiasi tentativo di portare nell’esercito membri della loro comunità. Al contrario, i partiti ultraortodossi mirano all’esenzione completa dal servizio militare, equiparandolo allo studio della Torah.