Ispezione coreana sulle acque di Fukushima che Tokyo vuole scaricare in mare
Un team di esperti di Seoul in visita all'impianto dell'incidente del 2011 per verificare i serbatoi e i dati sulla radioattività. La missione è frutto del "disgelo" tra Yoon e Kishida. Il Giappone vuole iniziare il rilascio in estate ma restano forti le preoccupazioni dei pescatori coreani.
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) - Un team di esperti sudcoreani si trova in Giappone per un’ispezione dei serbatoi di stoccaggio dell'acqua radioattiva proveniente dalla centrale nucleare di Fukushima, che secondo i suoi piani Tokyo vorrebbe iniziare a rilasciare nell’Oceano Pacifico a partire da quest’estate. Le autorità giapponese sostengono che l’acqua utilizzata per raffreddare l'impianto dopo l'incidente seguito nel 2011 al terremoto sia ormai sufficientemente sicura e che non vi siano rischi per la salute e l’ambiente. Ma di avviso contrario sono i pescatori dei Paesi vicini tra cui la Corea del Sud, che temono di poter subire danni irreversibili alle proprie attività.
Della vicenda si è parlato anche nei recenti vertici tra il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol e il primo ministro giapponese Fumio Kishida, tenutosi a Seul all'inizio del mese, nel contesto di un disgelo delle relazioni tra i due Paesi, fortemente logorate da dispute storiche. E in quella sede si è raggiunto l’accordo per l’ispezione in corso in questi giorni.
Il presidente della Commissione per la sicurezza nucleare coreana Yoo Guk-hee, a capo del team di ispezione composto da 21 membri, a margine del primo incontro con i funzionari giapponesi della Tokyo Electric Power Co, l'operatore della centrale distrutta, ha specificato che gli esperti controlleranno "con i loro occhi" i serbatoi K4, progettati per immagazzinare ed effettuare misurazioni di sostanze radioattive, e "richiederanno i dati necessari" alle autorità giapponesi. Il team esaminerà anche il sistema di purificazione personalizzato dell'impianto, noto come ALPS, e valuterà se l'acqua trattata è sufficientemente sicura per essere rilasciata in mare.
Attualmente l'impianto stocca oltre 1,3 milioni di tonnellate di acqua trattata da ALPS. I serbatoi sono ormai quasi colmi e i funzionari giapponesi considerano il rilascio in mare una fase inevitabile del processo di smantellamento.