Islamizzazione a Jakarta, la Corte suprema blocca la vendita di bevande alcoliche
Jakarta (AsiaNews) - L'Indonesia compie un ulteriore passo verso la progressiva islamizzazione, dopo la decisione della Corte suprema che annulla il decreto presidenziale del 1997 che autorizza la distribuzione di bevande alcoliche sul territorio nazionale. L'abolizione della legge consente - per il futuro - alle singole amministrazioni locali di mettere al bando drink, bibite, vino e birra sul proprio territorio di competenza. Esultano i promotori della causa, i leader del Fronte di difesa islamico (Fpi), secondo cui dietro gli episodi di violenze sessuali e di adulterio vi sarebbe "il consumo di bevande alcoliche".
Da anni i membri del Fpi dettano legge in diverse zone dell'arcipelago, imponendo norme e regolamenti ispirati alla sharia, la legge islamica, che regolamentano le norme di condotta e impongono divieti, fra cui il consumo di bevande alcoliche. In particolare, alla vigilia del mese sacro di digiuno e preghiera per i musulmani la stretta sui comportamenti si fa più rigida. In passato diversi appartenenti al movimento hanno compiuto raid e assalti a negozi e chioschi, che esponevano sui banchi e in vetrina bibite contenenti alcol durante il Ramadan.
Ieri la Corte suprema indonesiana (Ma) ha sospeso in via ufficiale il decreto presidenziale (Kreppes) n° 3/1997, che regolamenta - e autorizza per legge - la distribuzione di bevande alcoliche. Il Procuratore capo della Repubblica Ridwan Mansyur ha accolto il ricorso presentato da alcuni membri Fpi, stabilendo che la precedente disposizione "non è atta" a mantenere legge e ordine in società.
Da oggi le singole amministrazioni locali sono libere di proibire la vendita, come già avvenuto in passato in 22 fra reggenze e municipalità del Paese, come Depok e Indramayu nel West Java. Dopo anni di lotte e battaglie, gli islamisti esultano per la decisione: "Le bevande alcoliche - ha dichiarato Habib Muhammad bin Toha Assegaff, capo del Fpi di Tangerang - sono strettamente legate agli episodi di adulterio".
L'Indonesia è la nazione musulmana più popolosa al mondo e, pur garantendo fra i principi costituzionali le libertà personali di base (fra cui il culto), diventa sempre più teatro di violenze e abusi contro le minoranze, siano essi cristiani, musulmani ahmadi o di altre fedi. Nella provincia di Aceh - unica nell'Arcipelago - vige la legge islamica e in molte altre aree si fa sempre più radicale ed estrema l'influenza della religione musulmana nella vita dei cittadini. Fra i vari divieti, soprattutto in materia di costumi, quello imposto alle donne di sedere a cavalcioni sulle moto o di indossare jeans o minigonne. Il rispetto delle regole è assicurato dalla presenza per le strade della "polizia della morale", un corpo speciale che punisce le violazioni.
15/04/2015
30/12/2020 10:48