Islamabad estende il mandato dei capi delle forze armate
Il governo ha approvato una serie di disegni di legge in circa 40 minuti, provocando le reazioni accese dell'opposizione guidata dall'ex premier Imran Khan. Il capo di stato maggiore dell'esercito, che avrebbe dovuto lasciare il ruolo l'anno prossimo, potrà così restare in carica fino al 2027. Aumentato anche il numero di giudici alla Corte suprema.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Il governo di coalizione del Pakistan guidato dal primo ministro Shahbaz Sharif ha apportato una serie di modifiche alla legislazione, estendendo il mandato dei capi delle forze armate da tre a cinque anni e aumentando il numero dei giudici della Corte suprema. L’approvazione è avvenuta ieri durante una sessione parlamentare controversa segnata dalle proteste dell’opposizione capitanata dal PTI (Pakistan Tehreek-e-Insaf), il partito dell’ex primo ministro Imran Khan.
I media locali hanno sottolineato che tutti gli emendamenti sono stati approvati dall’Assemblea nazionale e dal Senato rispettivamente in 24 e 16 minuti, senza possibilità di dibattito e in assenza sia del presidente sia del vicepresidente del Senato. In segno di protesta alcuni deputati del PTI hanno urlato slogan e strappato le leggi in aula. Omar Ayub, ex segretario di partito a capo del gruppo parlamentare, ha dichiarato che l’attività legislativa senza dibattito “non giova né al Paese né alle forze armate”. Il ministro dell’informazione, Attaullah Tarar ha risposto invece che l’estensione dei mandati potrebbe portare “stabilità e continuità alle politiche all’interno delle istituzioni”.
Dopo anni di dittature militari, le forze armate del Pakistan hanno continuato a mantenere un ruolo di primo piano all’interno delle dinamiche di potere. Secondo i commentatori, Imran Khan, in carcere da oltre un anno, è stato estromesso dalla carica di premier nel 2022 dopo aver perso il sostegno dell’esercito. I membri del PTI, nonostante una vittoria schiacciante alle elezioni legislative che si sono tenute a febbraio di quest’anno, sono stati marginalizzati grazie a un’alleanza tra i due storici partiti del Paese tra loro rivali, la Lega musulmana del Pakistan (PML) e il Partito popolare pakistano (PPP).
Con le modifiche al Pakistan Army Act, che risaliva al 1952, la durata in servizio dei capi delle forze armate partirà dal giorno della nomina e non sarà più preso in considerazione il limite di età di pensionamento previsto per i generali a 64 anni. In questo modo, l’attuale capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Asim Munir, il cui mandato sarebbe scaduto l’anno prossimo, potrà rimanere in carica fino al 2027.
Il Parlamento ha inoltre approvato una serie di leggi che porteranno i giudici della Corte suprema da 17 a un massimo di 34 e da 9 a 12 per l’Alta Corte di Islamabad. Il ministro della Giustizia, Azam Nazeer Tarar, ha spiegato che questa misura servirà a ridurre il numero arretrato di casi pendenti, mentre secondo l’opposizione è un ennesimo tentativo di contrastare la popolarità di Imran Khan. In precedenza la Corte suprema ne aveva chiesto il rilascio e anche una commissione di esperti dell’Onu ha affermato che la detenzione dell’ex premier è illegale.
28/06/2023 13:30
03/11/2022 13:40