Islamabad, proprietà delle minoranze a rischio per modifica a una legge

di Shafique Khokhar

La denuncia della Commissione popolare per i diritti delle minoranze: "Con il passaggio di responsabilità sui trasferimenti al solo ministero degli Affari religiosi diventerà ancora più forte il rischio di abusi e appropriazioni illegali, un fenomeno già tristemente diffuso".

Lahore (AsiaNews) - In Pakistan un emendamento all'Ordinanza sulla protezione delle comunità rischia di aprire il campo ad abusi sulle proprietà delle minoranze. A denunciarlo è la Commissione popolare per i diritti delle minoranze (Pcmr), un osservatorio sul rispetto dei loro diritti. Sotto accusa è una modifica varata il 7 giugno scorso alla norma del 2002: d'ora in poi la responsabilità per l'autorizzazione a vendite, trasferimenti, acquisti e donazioni di proprietà appartenenti a minoranze dovrebbe passare dal governo federale al “ministero competente” - che si suppone essere quello per gli Affari religiosi e l'armonia tra le fedi.

In un comunicato la Pcmr contesta l'idea che con un'ordinanza si possa dare un potere assoluto a un'entità o a una singola persona ed esprime il timore che questo cambiamento possa portare ad abusi di potere e mancanza di trasparenza. “La natura arbitraria di questa norma - commenta Peter Jacob, direttore esecutivo del Centro per la giustizia sociale e presidente del Pcmr - è un indizio sufficiente a sospettare che la concentrazione di potere presso il ministero degli Affari religiosi possa privare le minoranze del giusto utilizzo di queste proprietà”.

Secondo la legge del 2002 nel processo di queste autorizzazioni dovrebbe essere coinvolta la Commissione nazionale per le minoranze. Ma se da una parte vi sono denunce di massicci abusi, furti di terra e occupazioni illegali di proprietà appartenenti a cristiani, indù, sikh ed ebrei che avvengono impunemente nel Paese, dall'altra questo emendamento ora eviterebbe anche di dover rendere conto delle scelte di fronte a un organismo più ampio. Di qui la richiesta al presidente del Senato e ai leader dei partiti politici di non approvare questo emendamento, ma - al contrario – di richiedere un riesame completo della situazione in modo da arrivare a una legge quadro che protegga davvero I diritti delle comunità.